Non hai mai freddo come un “inuit”: un modo di dire diffuso tra gli amanti dell’antropologia per una persona che non non teme le basse temperature e che si adatta ad esse in modo molto semplice. Ma perché queste popolazione soffrono così poco il clima impervio? é una questione di geni che ha radici molto antiche.
Chi sono gli inuit ? sono la popolazione indigena delle coste artiche dell’America, che abitano le zone che vanno dalla Groenlandia all’Alaska. Gli inuit sono famosi nel mondo per le loro case di ghiaccio, gli igloo, e per vivere una vita che sembra una sfida continua contro la natura e il freddo. Siamo abituati a vederli ritratti e fotografati coperti con lana e pellicce, l’abigliament consono a chi sopravvive ad una temperatura rigidissima che in inverno arriva di parecchio sotto lo zero.
Come fanno a sopravvivere? Grazie ad adattamenti dei loro geni che hanno modificato non solo loro metabolismo, ma anche loro aspetto fisico. Gli inuit hanno il naso alto e stretto che aiuta a scaldare l’aria in ingresso, sono di bassa statura in modo da disperdere meno calore. Questi tratti sono una grande e bella diretta eredità ricevuta da un gruppo di ominidi vissuti fra 70.000 e 40.000 anni fa che la storia e la biologia ha definito sotto il nome di “uomini di Denisova”. Questi ominidi erano contemporanei dell’uomo di Neanderthal. I Denisova per struttura e genetica erano adatti ai climi freddi e una ricerca ha scoperto che parte del loro genoma è nel DNA degli attuali inuit. Lo studio dell’Università di Copenhagen ha confrontato infatti il genoma di inuit groenlandesi moderni con i resti dei denisoviani e dei Neanderthal e sono emerse similitudini evidenti per i due geni TBX15 e WARS2. Questi geni consentono di generare molto calore generando in chi li possiede una sorta di stufa interna utile per scaldarsi.