Lo scrittore dei Malavoglia, padre dei vinti e del capolavoro Mastro don-Gesualdo celebrato durante ‘La Bellezza’, la manifestazione ideata e diretta da Angelo Butera, quest’anno al Parco Archeologico di Himer
Nell’anno del centenario della sua morte “La Bellezza” celebrerà uno dei grandi autori della letteratura italiana, Giovanni Verga. Ideata e diretta da Angelo Butera, La Bellezza quest’anno si svolgerà pressp il Parco Archeologico di Himera. La manifestazione, giunta alla sua sesta edizione, sarà realizzata nell’ambito delle iniziative culturali promosse dall’assessorato Regionale ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e dal Parco Archeologico di Himera, Solunto e Monte Iato. A Giugno 2022 vivremo quindi sette giornate di rappresentazioni teatrali, concerti, incontri e dibattiti interamente dedicati all’attività letteraria e drammaturgica dello scrittore catanese. Verga, considerato il massimo esponente del verismo, sarà quindi celebrato in un’iniziativa presentata nei giorni scorsi a Palermo da Angelo Butera, nel corso di un incontro con alcuni tour operator e operatori culturali in occasione della presentazione del Calendario dei Festival.
Angelo Butera, regista palermitano e padre dell’iniziativa, spiega: “Già negli anni passati avevamo puntato sul binomio “La Bellezza & Himera”, un concetto ed un luogo geografico che si fondono in un’unica idea che punta allo stesso spirito dell’uomo, alla sua rappresentazione ideale, al suo operato artistico. Adesso stiamo giungendo nel concreto, con l’ideazione di diverse iniziative su Giovanni Verga, Sul palcoscenico del tempio della Vittoria, ad Himera, verranno rappresentate alcune della maggiori opere di Verga: da “Rosso Malpelo” a “Storia di una capinera”, da “Mastro don Gesualdo” alle “Novelle rusticane”, ai “Malavoglia”. Spesso le arti si modellano e si arricchiscono in virtù dei luoghi.”
Restiamo in attesa dei maggiori dettagli di questo fantastico binomio tra archeologia e letteratura e chiudiamo con una citazione di Verga Tratta dall’EROS, un libro pubblicato nel 1875 che racconta la crisi di un mondo ed è una tappa significativa nell’iter narrativo dello scrittore siciliano: ” “Le parole hanno il valore che dà loro chi le ascolta.”