Il 13 novembre si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza. il giorno per celebrarla non è stato scelto a caso, ma coincide con la giornata d’apertura della Conferenza del “World Kindness Movement” a Tokyo nel 1997 che si è conclusa con la firma della Dichiarazione della Gentilezza.
L’obiettivo della giornata è la tutela di noi stessi, oltre i confini dei diversi paesi, oltre le nostre culture, etnie e religioni. Insomma per stare bene con noi stessi occorre renderci conto che siamo cittadini del mondo e che, in quanto tali, abbiamo spazi e presenze da curare e condividere. Abbiamo dei luoghi pubblici da curare, degli animali da proteggere, un sistema da conservare e uomini da accogliere e valorizzare. Se vogliamo dare avvio a un miglioramento, se vogliamo raggiungere l’obiettivo di una coesistenza non solo pacifica ma anche di crescita, dobbiamo focalizzare la nostra attenzione e le nostre cure su quello che abbiamo in comune. Dobbiamo essere gentili gli uni con gli altri. Essere gentili è facile, basta fare una telefonata ad un amico che non si sente da tempo, oppure regalare un sorriso a una persona per strada, dedicare un po’ di tempo agli altri.
A Roma un’iniziativa ideata dal Museo Maxxi di Roma: alcuni incontri intitolati “12 minuti per te” ispirati al bisogno della la gente di avere sostegno e aiuto durante la pandemia. Esiste una chimica della gentilezza e l’effetto è a cascata. Gli umani sono biologicamente empatici e dei caregivers, infatti come specie per sopravvivere abbiamo sempre dovuto prenderci cura del nostro branco. In tempi difficili aumenta anche l’aggressività e occorre cercare di essere più generosi col prossimo. Ciò non è solo un beneficio per gli altri ma anche per noi stessi. È una medicina naturale, fa bene agli altri e al nostro spirito. Molti studi scientifici lo hanno dimostrato da tempo.