Si festeggia oggi la Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza. Una giornata che invita all’equità e inclusione per superare i pregiudizi e le barriere che stanno alla base del divario che ancora esiste in un mondo della ricerca in cui gli uomini continuano a essere una netta maggioranza.
Colmare il divario è l’obiettivo che ha spinto le Nazioni Unite a istituire la Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza l’11 febbraio sette anni fa. Altrettanto importante è superare le convenzioni sociali che ancora impediscono a molte ragazze di fare scienze. Nonostante il numero delle ricercatrici sia in costante aumento, oggi, come nel 2015, la parità di genere nel mondo della ricerca è un compito che richiede molto lavoro. Ancora oggi, sottolinea l’Onu nel sito dedicato alla Giornata www.womeninscienceday.org , le donne rappresentano il 33,3% dei ricercatori e solo il 12% è presente nelle accademie scientifiche. Queste disuguaglianze si manifesteranno in futuro, dato che le donne sono sottorappresentate in nuovi settori come l’intelligenza artificiale, dove solo una professionista su cinque (22%) è una donna, e sono ancora pochissime le donne che hanno completato gli studi superiori. ingegneria (28%) e informatica (40%). È un problema diffuso anche in Italia, dove solo il 16% delle ragazze si laurea in scienze contro il 37% dei ragazzi.
Sono centinaia gli eventi in programma nel mondo, oltre a numerosi raduni in Italia, sia di persona che online.
Le iniziative della giornata includono Y 4 X, una campagna internazionale che invita uomini e ragazzi a denunciare stereotipi e comportamenti “tossici” che alimentano la discriminazione e la campagna in corso One Billion Voices for Research and Development, un grande incontro online che mira a sensibilizzare sui temi della parità di genere, fino alla “Scrittura scientifica in Braille”, contro la discriminazione nei confronti dei ricercatori ipovedenti.
Prima della giornata sono state presentate due vincitrici, Gaia Giannone e Stefania Morganti, delle borse di ricerca dedicate all’oncologo Gianni Bonadonna, nell’ambito di un’iniziativa organizzata dalla Fondazione Bonadonna con il sostegno del Gruppo Prada e della Fondazione Airc.