Giorgio Armani, che l’11 luglio prossimo compirà 90 anni, ha recentemente aperto a nuove possibilità per il futuro della sua casa di moda. Dopo aver difeso strenuamente l’indipendenza della Giorgio Armani SpA in un’era di acquisizioni e fusioni nel settore del lusso, lo stilista ora non esclude l’opzione di unirsi a un grande rivale o di quotarsi in borsa.
Apertura alle nuove opportunità
In un’intervista rilasciata a Bloomberg, Armani ha espresso una notevole apertura verso future trasformazioni aziendali: “L’indipendenza dai grandi gruppi potrebbe ancora essere un valore trainante per il Gruppo Armani in futuro, ma non mi sento di escludere nulla“. Queste parole segnano un significativo cambio di marcia per il designer, noto per il suo controllo ferreo sull’azienda e per aver raramente discusso di piani successivi alla sua gestione.
Strategie e speculazioni
La questione della successione e delle strategie future è da tempo argomento di fervente speculazione. Le banche d’affari milanesi hanno esplorato vari scenari per l’azienda, senza però concludere alcun accordo definitivo. Tuttavia, Armani sembra ora più recettivo a considerare diverse opzioni, sebbene la decisione finale spetterà ai suoi eredi.
Possibilità di quotazione in borsa
Armani ha anche lasciato aperta la possibilità di una futura quotazione in borsa. Nonostante non sia stato ancora discusso concretamente, il designer ha menzionato che “la quotazione in Borsa è qualcosa che potrebbe essere presa in considerazione, speriamo in un futuro lontano“.
Contesto del lusso italiano
Il panorama del lusso italiano è caratterizzato da una marcata indipendenza delle grandi case di moda, che rimangono per lo più a conduzione familiare. Aziende come Salvatore Ferragamo, Prada, Moncler, e Ermenegildo Zegna mantengono una forte autonomia, nonostante la crescente pressione dei giganti francesi come LVMH e Kering, noti per la loro aggressiva politica di acquisizioni. Negli ultimi vent’anni, diversi marchi di lusso italiani hanno ceduto alle avances francesi, come dimostra l’esempio di LVMH che ha acquisito marchi come Fendi, Loro Piana e Bulgari.
Le dichiarazioni di Armani riflettono una sensibilità al cambiamento e una maturazione nella visione aziendale, pronte a guidare la storica casa verso un futuro potenzialmente ricco di evoluzioni significative. Per il momento sembra si parli solo di “un’apertura”.