Viene rinvigorita una nuova lista di gestori di crisi d’impresa, istituita presso il Dipartimento di Giustizia, che dal 5 gennaio ha dato il via libera alle candidature per i primi obiettivi demografici al 2023. Chi volesse iscriversi all’Albo può farlo attraverso il portale (https://albocrisiimpresa.giustizia.it/crisi-di-impresa) accedendo all’Area Riservata per presentare domanda o visualizzare lo stato di una già presentata.
Possono iscriversi, in particolare, i professionisti iscritti agli albi professionali degli avvocati, dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e, infine, i consulenti del lavoro che abbiano ricevuto un’adeguata formazione
Il registro è sostituito da soggetti, anche costituiti in forma di società di persone o società di capitali, che esercitano le funzioni di curatore, ufficiale giudiziario o curatore per conto del tribunale secondo le modalità previste dal Codice dell’impresa e della crisi fallimentare.
Attualmente è attiva la prima fase di compilazione dell’Anagrafe attraverso la creazione di un primo elenco di soggetti nominabili secondo le modalità sopra elencate: la fase di candidatura dei soggetti interessati all’iscrizione durerà infatti fino al 31 marzo 2023 e successiva valutazione delle domande da parte dell’autorità competente.
Solo dal 1° aprile 2023 la Cancelleria sarà consultabile da parte del pubblico e dei magistrati, mentre la ripartizione dei compiti da parte della magistratura proseguirà secondo la prassi vigente. Inoltre, a partire dal mese di aprile, l’Anagrafe sarà costantemente aggiornata secondo quanto previsto dal decreto ministeriale.
Le richieste delle imprese e dei consumatori per un’eccessiva riduzione del debito sono in aumento: fatti OCC e strumenti di riduzione del debito.
Nel 2021 è aumentato rispetto all’anno precedente il numero delle richieste di avvio della procedura di gestione anticrisi, presentate da imprese, ex imprenditori e cittadini con debito in eccesso. Ad esempio, le richieste relative alla Camera Arbitrale di Milano, principalmente da Milano, Monza, Pavia, Busto Arsizio e Como, sono aumentate del 64%. I dati arrivano dal Servizio OCC (l’Organismo per la gestione delle crisi da sovraindebitamento e per la liquidazione del patrimonio).