(Money.it) L’intervento degli assistenti sociali può essere fonte di preoccupazione per i genitori, che temono di essere giudicati negativamente nel loro operato o addirittura di essere allontanati dai figli. In realtà, a meno che ve ne sia grave necessità, gli assistenti sociali lavorano per favorire gli interessi dei minori, compreso quello a un rapporto stabile con i genitori e gli altri legami affettivi.
Di fatto, però, è naturale che per attivarsi l’intervento dei servizi sociali ci sia comunque una situazione di disagio o necessità, non necessariamente grave ma comunque meritevole di particolare attenzione. Il ruolo degli assistenti sociali assume poi particolare rilevanza per i genitori separati, un po’ perché la prassi richiede un’analisi esterna in caso di conflittualità, un po’ perché le dinamiche familiari sono ampiamente analizzate rispetto a quanto succederebbe senza separazione.
Quando intervengono gli assistenti sociali se i genitori sono separati
Prima di capire quando intervengono gli assistenti sociali per i minori figli di genitori separati è bene ricordare che negli interessi riconosciuti ai minori c’è il diritto alla bigenitorialità. Significa che è preferibile che i figli siano cresciuti da entrambi i genitori o che comunque possano coltivare legami di qualità con entrambi. Chiaramente, ci sono poi dovute eccezioni, ma perché sia leso il diritto alla bigenitorialità è necessario che sia per evitare un danno maggiore.
Questo accade quando un genitore non è ritenuto idoneo a occuparsi dei figli, magari addirittura pericoloso o assente. Non è comunque cosa comune l’allontanamento di un genitore, tanto meno di entrambi. L’intervento degli assistenti sociali, pertanto, non è mai rivolto al diverso collocamento del minore, a meno che ciò si riveli indispensabile per la sua sana crescita.
Quando i genitori si separano, l’intervento degli assistenti sociali avviene essenzialmente per due ragioni: un’estrema
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