I prezzi del gas e dell’energia elettrica continuano a salire e l’Europa è preoccupata per quello che accadrà il prossimo inverno e per la lotta con i prezzi alle stelle.
Vediamo i numeri dei rincari
Il picco raggiunto è stato di oltre € 323, il gas presso l’hub TTF olandese è ora di € 315 per MWh, con un aumento dell’8%. Un rincaro che spinge i governi ad accelerare le contromisure. Sul fronte dell’energia elettrica, intanto, i prezzi continuano a salire, superando i 700 euro al MWh in Italia, Francia e Germania. Il prezzo sul mercato elettrico italiano ieri era di è 718 euro/MWh, mentre in Francia è di 706,3 euro/MWh e in Germania di 699,4 euro/MWh. Il “record” è detenuto dalla Francia con un prezzo sul mercato elettrico francese di 630 euro/MWh, davanti all’Italia con 614,8 euro/MWh e alla Germania con 599,8 euro/MWh.
Il 23 agosto giornata nera per i costi dell’energia: è stato registrato il prezzo più alto in Francia, 645,5 euro/MWh. Segue l’Italia con 637,8 EUR/MWh e la Germania con 624,3 EUR/MWh.
Cosa accade nel Belpaese
Secondo gli esperti l’Italia resta al livello di allerta precoce perché in realtà il gas c’è ma non ci sarebbe il contenitore giusto. I gasdotti italiani sono ormai “pieni”, saturati, serve più spazio per ospitare il gas liquefatto, il cosiddetto GNL. Ben conosce la vicenda il governo e questo è uno dei problemi davvero seri da affrontare. Intanto ai “piani alti” si discute il pacchetto di aiuti alle imprese, che dovrebbe arrivare a settembre.
Cosa accade alle imprese
Per le imprese in difficoltà che continuano a dare l’allarme si farà nuovamente leva sul credito d’imposta, e per le imprese energivore ci dovrebbero essere due importanti pacchetti a prezzi controllati, uno per il gas e l’altro per l’energia elettrica.
Un problema importante è quindi quello della rigassificazione: la scadenza per trovare una soluzione è marzo, perché all’inizio della primavera le “tubazioni” italiane saranno saturate, quindi si corre il rischio di non trovare casa per i 5.000 milioni di metri cubi di gas necessari per “tagliare” nuovamente la domanda di Mosca e per raggiungere l’obiettivo di essere completamente indipendenti entro il 2024.