L’“ampio sostegno” raccolto al tavolo del G20 di Roma sottolinea l’importanza di un accordo davvero “storico” raggiunto sui principi della tassazione globale dopo quattro anni di intenso dibattito.
La soluzione raggiunta, individuata nella riunione ministeriale di Venezia di luglio e conclusa il 13 ottobre scorso a Washington, si basa su due principi per risolvere i problemi finanziari legati alla digitalizzazione e alla globalizzazione dell’economia. L’accordo garantisce regole fiscali eque, moderne ed efficienti, fondamentali anche per favorire gli investimenti e la crescita. All’accordo internazionale hanno aderito 136 membri dell’OECD/G20 Inclusive Framework on Base Erosion and Profit Shifting (Beps), inclusi tutti i paesi del G20, che rappresentano il 94% del PIL mondiale. Il G20 ha chiesto ai membri dell’Inclusive Framework di sviluppare rapidamente strumenti giuridici (modelli di legislazione nazionale e una convenzione multilaterale) per attuare le nuove regole in vista dell’entrata in vigore entro il 2023. Il primo pilastro dell’accordo prevede la redistribuzione dei diritti fiscali per le multinazionali più grandi e redditizie. Il 25% degli utili (oltre il 10% dei ricavi) viene assegnato alle giurisdizioni di mercato in cui tali imprese superano una soglia di ricavi significativa. Il secondo pilastro introduce una tassazione minima effettiva del 15% a livello mondiale per le grandi multinazionali in ogni giurisdizione in cui operano.
L’accordo del primo pilastro prevede l’impegno ad abolire le tasse sui servizi digitali esistenti e altre misure unilaterali simili e ad astenersi dall’introdurre nuove tasse simili in futuro una volta che le nuove regole entreranno in vigore. Sulla base di questo accordo, l’Italia con Austria, Francia, Regno Unito e Spagna ha stipulato un accordo con gli Stati Uniti per passare dalle tasse sui servizi digitali esistenti a nuove regole internazionali. Gli Stati Uniti si sono quindi impegnati a revocare le sanzioni commerciali imposte dal Rappresentante commerciale degli Stati Uniti contro quei paesi.
In materia di tassazione per lo sviluppo, al fine di garantire l’effettiva inclusività del sistema fiscale internazionale, la Presidenza italiana del G20 ha incaricato l’OCSE di redigere una relazione sui progressi compiuti dai Paesi in via di sviluppo a seguito della loro partecipazione all’Inclusive Struttura. su Beps.
Il rapporto presentato ai ministri delle finanze del G20 e ai governatori delle banche centrali nella riunione di ottobre contiene anche una serie di raccomandazioni che costituiscono una solida base per future discussioni regolari su questo tema da parte dei membri del G20.