FTSE Mib: è tempo di tirare il fiato? Quali prospettive nei prossimi mesi

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
Economia

(BorsaeFinanza.it) Il FTSE Mib si presenta alla pausa ferragostana indossando la corona di migliore indice tra i big dell’eurozona e il secondo se si considerano anche i tre principali benchmark USA. Alla chiusura del 10 agosto la performance messa a segno da inizio anno è del 20,37%, a circa 5 punti percentuali di distanza dai massimi dell’anno toccati lo scorso 27 luglio a 30.035 punti. Questo è lo score di partenza dell’indice delle blue chip quotate sulla Borsa Italiana che, al ritorno dei volumi di mercato previsto per la fine del mese/inizio mese di settembre, dovrà affrontare un finale d’anno caratterizzato da sfide nuove.

FTSE Mib, cosa lo attende al ritorno dalle ferie

Il pendolo dei mercati finanziari si sta spostando dalla preoccupazione per l’inflazione e i rialzi dei tassi di interesse al timore per il rallentamento dell’economia. Il rischio è che si arrivi a una recessione, prevista dagli analisti per fine anno/inizio 2024, la quale potrebbe trasformarsi in un atterraggio duro. In effetti, le serie di dati PMI sull’industria e sul settore dei servizi europei si sono portati sotto quota 50 punti, livello che separa le fasi di espansione da quelle di contrazione economica. L’indice composito dell’eurozona per il mese di luglio si è attestato a 48,6 con un crollo degli ordini che ha interessato la maggior parte dei produttori.

Tiene il PIL, che nel secondo trimestre ha registrato, secondo i dati di Eurostat, un incremento dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, superando la recessione tecnica che aveva caratterizzato i precedenti due periodi. L’Italia, purtroppo, non è stata altrettanto brava e ha segnato una contrazione dello 0,3% rispetto al primo trimestre 2023. L’Istat ha precisato che la diminuzione è in gran parte legata ai settori agricoli e industriale mentre il valore aggiunto nei servizi è cresciuto. Inoltre, la variazione del PIL acquisita per l’intero anno è dello 0,8%.

Sui prossimi mesi, tuttavia, si espli


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