(BorsaeFinanza.it) I Piani Individuali di Risparmio, abbreviati in PIR, nascono per permettere alle persone comuni di investire nelle piccole e medie imprese e allo stesso tempo per consentire a queste ultime di ottenere la liquidità necessaria per gli investimenti di lungo termine. Grazie ai vantaggi fiscali, questi strumenti hanno riscosso un interesse crescente nel tempo da parte degli investitori. La forma più diffusa attraverso cui si costituiscono i PIR è quella dei fondi d’investimento, detti anche fondi PIR o fondi compliant. Entriamo quindi nel dettaglio, per scoprire le caratteristiche principali dei fondi PIR e quali benefici sostanziali apportano per i risparmiatori.
Fondi PIR: caratteristiche e funzionamento
I PIR sono stati introdotti in Italia con la Legge di Bilancio 2017 e consistono in una forma di investimento in azioni e obbligazioni di piccole e medie imprese, beneficiando di agevolazioni fiscali a certe condizioni. Il vantaggio fiscale consiste nella detassazione totale delle remunerazioni derivanti dagli investimenti sotto forma di interessi, dividendi e capital gain, nonché nell’esenzione dell’imposta di successione. Il risparmio fiscale è notevole, perché in Italia le rendite finanziarie normalmente sono tassate con un’aliquota del 26%. Di conseguenza, il rendimento dell’investimento è più alto rispetto a quello di altri strumenti finanziari, a parità di condizioni. Questo incentiva i risparmiatori all’investimento e incoraggia le imprese a collocare i propri titoli sul mercato accedendo a un canale importante di finanziamento.
La forma che possono assumere i PIR varia dai conti titoli, alle gestioni patrimoniali e soprattutto a
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