(BorsaeFinanza.it)
Sui mercati finanziari potrebbe abbattersi un violento acquazzone causato dai fondi immobiliari, secondo un rapporto della BCE. Dopo essere cresciuti in maniera importante negli ultimi dieci anni, i fondi che investono in immobili commerciali potrebbero mettere a rischio la stabilità finanziaria. Nel decennio passato il valore patrimoniale di tali organismi di investimento ha superato i 1.000 miliardi di euro, crescendo di oltre il triplo. Tuttavia le attività sono per definizione piuttosto illiquide, mentre gli investitori possono prelevare denaro con frequenza. Se il disallineamento tra prelievi e liquidazione delle attività dovesse essere portato all’estremo, come è avvenuto con il deflusso dai depositi bancari negli Stati Uniti recentemente, le “implicazioni potrebbero essere sistemiche”, con gli immobili commerciali “che potrebbero influenzare la stabilità del sistema finanziario più ampio” ha osservato la Banca centrale europea.
Fondi immobiliari: BCE, ecco tutti i rischi
Il sistema finanziario è già sotto stress dopo il fallimento di Silvergate Capital, Silicon Valley Bank e Signature Bank negli USA, mentre First Republic Bank combatte ancora per rimanere in piedi nonostante un importante trasferimento di denaro (30 miliardi di dollari) da parte di 11 grandi banche americane. Oltreoceano, invece, si è consumato il crollo di Credit Suisse, salvato in extremis dalla fusione con UBS che ha alimentato un mare di polemiche.
Ora c’è da chiedersi: quanto è realistico il rischio che dai fondi immobiliari arrivino altre forti turbolenze e cosa è opportuno fare per scongiurare l’ipotesi di un collasso del sistema? La BCE cita il caso di Blackstone Real Estate Income Trust, che ha dovuto limitare i rimborsi con gli investitori che continuavano a ritirare denaro. Un segnale inquietante, perché se le preoccupazioni per il mercato immobiliare dovessero crescere, anche in considerazione di una possibile recessione dell’economia dell’eurozona, “ci potrebbero essere ulteriori ritiri”, hanno scritto i ricercatori dell’istituto centrale.
Il settore immobiliare ha già ricevuto un colpo durissimo durante la pandemia, in quanto lockdown e quarantene hanno spinto verso lo smart working e l’e-commerce, limitando le compravendite
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