(QuiFinanza.it) Di scudo penale per gli evasori fiscali se ne sente parlare già da un po’. Il Governo Meloni aveva tentato di inserirlo nella Legge di Bilancio 2023, venendo però poi stoppata dalle proteste delle opposizioni. Adesso la misura sembra destinata a diventare realtà.
La maggioranza ha infatti provveduto a includere a sorpresa (poiché nelle bozze non ce n’era traccia) la misura sullo scudo nel Decreto Bollette (di cui abbiamo parlato qui). Il tutto senza che la misura preveda i requisiti costituzionali di necessità e urgenza.
In cosa consiste lo scudo penale per gli evasori
Lo scudo penale riguarda gli evasori che decidono di pagare il dovuto una volta scoperti. Nel comunicato ufficiale di Palazzo Chigi si legge: “Si prevedono cause speciali di non punibilità di alcuni reati tributari (omesso versamento di ritenute dovute o certificate per importo superiore a 150mila euro per annualità, omesso versamento di IVA di importo superiore a 250mila euro per annualità, indebita compensazione di crediti non spettanti superiore a 50mila euro)”. L’unica grande differenza rispetto alle ipotesi emerse a dicembre e legate alla Manovra è che nella lista non sono entrate dichiarazione infedele e omessa dichiarazione (tregua fiscale, c’è la proroga: tutte le nuove scadenze).
Si parla dunque di importi che vanno ben oltre la cosiddetta “evasione di necessità”, andando a coprire in sostanza evasori seriali e non in crisi. Il dubbio e la preoccupazione
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