Fisco, aumentano le tasse per chi vende una casa

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
Wall Street

L’Agenzia delle Entrate chiede più soldi a chi vende una casa. Aumentano le imposte sugli atti notarili: il Fisco chiede 245 euro in più, di cui 200 come imposta di registro e 45 euro come imposta di bollo, oltre alle normali imposte in relazione all’atto stipulato.

Non solo: se nell’accordo preliminare di compravendita è prevista la consegna anticipata dell’immobile, in modo che il futuro acquirente possa iniziare ad abitarvi, il Fisco chiede altri 200 euro che si sommano a quelli già previsti dalla legge, cioè i 200 euro dovuti per i contratti preliminari di ogni specie (che prima erano 168 euro, poi sono stati aumentati).

Per far fronte a queste situazioni, Federnotai Lombardia ha deciso di fornire assistenza ai notai lombardi per la presentazione di ricorsi contro l’Agenzia delle entrate.

Come riporta laleggepertutti.it, il Fisco chiede più tasse soprattutto quando le parti prevedono una penale nel rogito, cioè una causa che prevede l’obbligo di pagamento a carico di una delle parti in caso di inadempimento alle pattuizioni del contratto. Questo succede per esempio, quando il venditore non lascia libero l’immobile entro una determinata data e viene stabilito l’obbligo di pagamento di una certa somma come penale.

Tra i casi più diffusi, la richiesta da parte dell’Agenzia delle Entrate di 245 euro tra imposta fissa ed imposta di bollo avviene quando, in occasione dell’acquisto da parte di un figlio, i genitori intervengano in toto o in parte nel pagamento della casa, sottolineando che lo fanno a titolo di regalo o di donazione indiretta.

Non sempre però conviene fare ricorso al Fisco, sia in termini di costi che di tempistiche. Anche se i notai si stanno organizzando in modo da creare un meccanismo di difesa conveniente da un punto di vista economico sia per i professionisti sia per i contribuenti.

Articolo originale di Quifinanza.it.

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