(Money.it) Il nostalgico omaggio fascista della curva Sud giallorossa allo stadio di Budapest non è passato inosservato. E come avrebbe potuto considerate le dimensioni della scritta “Figli della Lvpa”? Cartelli rossi e gialli hanno coinvolto migliaia di tifosi, che prima del fischio di inizio hanno alzato le braccia e mostrato in diretta la macchia nera che si nasconde – neanche troppo velatamente – tra gli spalti della curva Sud.
C’è un’enorme differenza tra dirsi figli della Roma in un evento calcistico e dirsi Figli della Lvpa, con la “U” assottigliata e che appare come una “V”. Chi erano i Figli della Lupa? Si trattava di un’organizzazione fascista giovanile, all’interno dell’Opera nazionale Balilla, alla quale partecipavano i bambini fino agli 8 anni. Nell’archivio Luce è possibile ancora visionare le foto e i video delle parate e delle attività sportive dei Figli della Lupa e delle Figlie della Lupa, la controparte femminile dell’organizzazione.
La decorazione nello stadio non era quindi un omaggio alla squadra, quanto più al fascismo. Una nostalgia che non si limita soltanto a gesti definiti sporadici e innocui e che invece hanno le loro radici nella rappresentazione più politica del tifo da stadio. Non sono infatti così rari i riferimenti al fascismo della frangia più estrema della destra
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