La crisi nel settore automobilistico ha innescato alcuni meccanismi particolari. Dalla riapertura degli ultimi giorni, il settore dell’auto non ha recuperato quanto previsto. Secondo il Ministero dei Trasporti, nel primo mese di ripresa delle attività, i record registrati sono stati del 49,61% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Ad aprile, tuttavia, le vendite sono praticamente scese a zero, con 97, 55% in meno . La perdita di fatturato è di circa 8,3 miliardi di euro. Le stime per l’anno non sono positive: in effetti potrebbero esserci un calo di 17,4 miliardi rispetto allo scorso anno, a cui vanno aggiunti 3,8 miliardi di euro di entrate IVA.
Incentivi per la rottamazione fino a 4000 euro
Tra gli emendamenti presentati al decreto di rilancio, circa 8 mila proposte di modifica, ne troviamo una che mira a reintrodurre gli incentivi per la demolizione di vecchie auto. In questo modo, cerchiamo di supportare uno dei settori più colpiti dall’emergenza del coronavirus, quello automobilistico. Il Partito Democratico, supportato da Italia Viva e Leu, ha infatti introdotto un emendamento che prevede contributi fino a € 4.000 per coloro che graffiano un veicolo di età superiore ai 10 anni. Allo stesso tempo, si consiglia l’acquisto di auto Euro 6 con emissioni di CO2 superiori a 61 grammi per chilometro.
Se la modifica verrà approvata, gli incentivi rimarranno in vigore dal 1 ° luglio 2020
Il contributo fino a 4.000 € per chiunque ritagli un’auto di età superiore ai dieci anni è condiviso tra lo stato e il rivenditore. L’importo sarà lo stesso: lo stato assegnerà 2.000 euro, mentre il concessionario renderà disponibili altri 2.000 euro. Come previsto, sono offerti anche incentivi per coloro che acquistano un nuovo veicolo Euro 6. In questo caso è previsto uno sconto di 2.000 euro, sempre valido dal 1 luglio al 31 dicembre 2020. Anche in questo caso la somma viene suddivisa equamente tra stato e rivenditore.
Tuttavia, la maggior parte sono divisi sul problema. In effetti, il Movimento Cinque Stelle non ha sostenuto l’emendamento presentato dagli alleati e si oppone a qualsiasi incentivo che non sia diretto all’acquisto di auto ibride ed elettriche. Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli: il settore “deve essere sostenuto”, dice, anche se spetta al “dibattito parlamentare” trovare le modalità. Il Sottosegretario allo Sviluppo, Alessia Morani, sottolinea come sia necessario uno strumento di incentivazione che tra quest’anno e il prossimo consentirà di “liberarsi delle scorte di auto prodotte che hanno ancora standard elevati per ridurre le emissioni”. Secondo Morani, l’attuale legame verde con le auto ibride ed elettriche “potrebbe estendersi anche alle auto a motore termico più all’avanguardia”, poiché “350.000 veicoli prodotti prima della crisi rimangono nei cortili” e difficilmente saranno venduti.