Dobbiamo aspettare fino a stasera per la cerimonia finale del Festival di Cannes ormai alla sua 74°edizione, il famoso festival cinematografico che si svolge annualmente al Palais des Festivals et des Congrès della città di Cannes ed il red carpet più invidiato del Mondo. Per l’edizione 2021 il vero protagonista italiano é Nanni Moretti con il celebre film «Tre piani», la pellicola tratta dal romanzo omonimo di Eshkol Nevo:
Già al suo arrivo il celebre registra italiano in risposta al clamore della folla che lo ha applaudito per bene 11 minuti ha risposto: «Non volevo un film auto compiaciuto in nessun aspetto, e per la recitazione cercavo realismo, non naturalismo».
Tre piani infatti unico film in Concorso alla 74 edizione di questo festival e il primo che non parte da un suo soggetto ma da quello del romanzo omonimo di Eshkol Nevo. Amatissimo dalla Francia, questa volta il regista ha diviso la critica dirigendo (e interpretando) la storia di tre famiglie che vivono nello stesso condominio borghese. All’apparenza famiglie normali, ma sotto la superficie si scopriranno avere relazioni, e vite, piuttosto travagliate. Moretti parte raccontando come ha scelto i suoi attori. «Erano anni che seguivo Riccardo Scamarcio, mi ha convinto in Euforia, diretto da Valeria Golino. Margherita Buy è l’unica a non aver fatto provini, è il quarto film consecutivo che giriamo insieme. Con Alba Rohrwacher volevo lavorare da tempo, finalmente questo era il ruolo giusto. Elena Lietti? L’ho scoperta con la serie TV Il miracolo, di Nicolò Ammanniti». Gli altri attori sono Adriano Giannini e Alessandro Sperduti, il direttore della fotografia è Michele d’Attanasio.
Quattro anni fa Federica Pontremoli e Velia Santella, le sue sceneggiatrici, gli hanno fatto avere il libro di Nevo, che ha letto d’un fiato. «Ho capito subito di aver trovato il mio prossimo film», racconta Moretti «Più passa il tempo più mi piace questo lavoro, che non faccio solo con passione ma con attenzione. Ma col passare del tempo so spiegare meno le mie scelte. Il libro affronta temi universali come la morte, la giustizia, la responsabilità di essere genitori e quella per le scelte che facciamo. Non volevo un film auto compiaciuto in nessun aspetto, nemmeno nell’arredamento, e per la recitazione cercavo realismo, non naturalismo. La spontaneità per me non è un valore, lo è l’autenticità».
Stasera avremo il responso e vedremo chi si aggiudicherà la tanto desiderata Palma D’oro. Intanto ecco un resoconto dei premi minori: Aleksandra Odić dalla Germania con Frida, che racconta un incontro tra una giovane infermiera e il suo paziente, è la vincitrice del premio Lights On Women Award, in collaborazione con i Cortometraggi del Festival di Cannes e il programma di cortometraggi delle scuole internazionali di cinema. Mentre Unclenching the Fists, esordio alla regia di Kira Kovalenko, ha vinto la sezione Un Certain Regard.