(BorsaeFinanza.it) L’estate è sinonimo di pausa dal lavoro e periodo di vacanze per staccare la spina, recuperare le energie e ricaricarsi in vista dell’autunno. Lavoratori e lavoratrici hanno diritto a un periodo minimo di ferie di 4 settimane, ovviamente a seconda del tipo di contratto individuale o del CCNL di riferimento. Ma che cosa succede alle ferie non godute? Che fine fanno? Si perdono o c’è un modo per recuperarle?
Le ferie non godute si perdono?
La risposta è no: le ferie non godute non si perdono, ma il problema per lavoratori e lavoratrici è che soltanto in alcuni casi vengono pagate direttamente. In quanto diritto irrinunciabile, le ferie devono essere utilizzate per 2 settimane durante l’anno di maturazione e per i giorni restanti (quelli indicati nella parte bassa della busta paga) entro i 18 mesi successivi. Se il dipendente non sfrutta le ferie residue, può ottenere un’indennità sostitutiva (calcolata moltiplicando i giorni di ferie non godute per la retribuzione giornaliera o oraria) quando subentrano il licenziamento o le dimissioni oppure può monetizzate i giorni, però soltanto in due contesti che adesso vedremo.
A disciplinare le ferie sono l’articolo 2109 del Codice civile e i Decreti legislativi n. 66 dell’8 aprile 2003 e n. 213 del 19 luglio 2004. L’articolo 2109 del Codice civile stabilisce che il lavoratore ha diritto
dopo un anno d’ininterrotto servizio, ad un periodo annuale di ferie retribuito, possibilmente continuativo, nel tempo che l’imprenditore stabilisce, tenuto conto delle esigenze dell’impresa e degli interessi del prestatore di lavoro.
L’articolo 10 del Decreto legislativo 66/2003 specifica che il lavoratore “ha diritto a un periodo annuale di ferie retribuite non inferiore a quattro setti
© Borsa e Finanza