Fate scorte di pasta perché a breve il prezzo aumenterà

Di Gianluca Perrotti 3 minuti di lettura
i falsi miti che non fanno ingrassare

Il prezzo del grano in seguito al conflitto tra Russia e Ucraina e l’aumento del costo dei trasporti è in aumento e presto anche quello della pasta

Aumenta come conseguenza della guerra io grano tenero utilizzato nella pasticceria e che l’Italia importava in quantità significative. Ma quello del grano duro quello usato per la produzione della pasta  prova a restare stabile almeno per il momento perché a gravare sul suo prezzo saranno i rincari dell’energia e delle materie prime.
Paste  e biscotti quindi potrebbero in poco tempo subire incrementi dei prezzi  in ogni caso. Come è aumentato il prezzo del grano? Dopo sette giorni di guerra in Ucraina si è verificato  un aumento del 13% del costo del grano tenero e del 29% del prezzo del mais a livello mondiale. Ricordiamo che il prezzo del grano duro risente soprattutto della mancata produzione in Canada e dei rincari dei costi di produzione.

Il Cai Consorzi agrari d’Italia ha analizzato che i futures sul frumento ha determinato un rialzo del record storico a 1.134 dollari (+7%) al bushel, l’unità di misura anglosassone utilizzata per questo genere di materie prime. Il mais ha quindi registrato un aumento del 3% a 747 dollari, questo massimo non si registrava dal 2013.

Il reiterarsi del conflitto provocherà quindi ulteriori aumenti del prezzo dei prodotti agricoli strettamente dipendenti dall’ import di Russia e Ucraina.

Secondo Coldiretti a livello globale  il peso di Russia e Ucraina per grano e altri prodotti agricoli è significativo rappresenta quasi 1/3 del commercio mondiale di grano (29%) e il 19% delle forniture globali di mais per l’allevamento animale e ben l’80% delle esportazioni di olio di girasole.

Consorzi Agrari d’Italia inoltre fa notare che il costo del grano ha un peso del 10% sul prezzo del pane. A pesare di più sono i rincari di energia, carburante, imballaggi, trasporti.

A gestire meglio i rincari sono stati i Paesi sviluppati, ma a rischiare davvero sono i paesi più poveri che per gli aumenti dei prezzi possono mettere a rischio anche la  stabilità politica.

 

Condividi questo articolo
Exit mobile version