(BorsaeFinanza.it)
Le azioni Evergrande hanno chiuso la seduta odierna alla Borsa di Hong Kong con un calo dell’8,91% a 0,21 HKD, ma durante la giornata sono state scambiate al minimo storico di 0,188 HKD toccando ribassi del 20%. Il sell-off si è abbattuto sul titolo del colosso cinese dopo che è filtrata la notizia del rinvio dell’udienza davanti all’Alta Corte di Hong Kong dal 30 ottobre al 4 dicembre che dovrà decidere sull’ordine di liquidazione. Prima di quella data Evergrande dovrà presentare la sua proposta di ristrutturazione del debito, in caso contrario la società verrà messa in liquidazione.
Il mese scorso il gruppo cinese ha ritardato la proposta di ristrutturazione affermando in un deposito normativo che le vendite non stanno andando come previsto. Per questa ragione i termini della ristrutturazione sono stati rivalutati al fine di “soddisfare la situazione oggettiva dell’azienda e la domanda dei creditori” aveva riferito Evergrande. L’arresto del presidente e fondatore dell’azienda Hui Ka Yan, sottoposto a indagine penale, ha offuscato ulteriormente le prospettive del gruppo. La società oggi ha un indebitamento che supera i 300 miliardi di dollari ed è andata in default sul suo debito offshore alla fine del 2021.
Evergrande: fallimento inevitabile?
Con il passare dei giorni si fa più forte la convinzione che la messa in liquidazione del gigante immobiliare di Shenzhen sia ormai un passo inevitabile. Da troppo tempo lo sviluppatore cammina sull’orlo del precipizio. Ciò che si sta valutando riguarda le ricadute che un evento del genere potrebbe produrre sull’economia cinese. Il legame del settore immobiliare con l’economia nel paese è molto stretto visto che il comparto pesa per il 25% del PIL.
Il governo finora ha evitato di impegnarsi direttamente in un salvataggio di Evergrande, anche e soprattutto perché non si tratta più di un’azienda troppo grande per fallire, ma ormai di un’azienda troppo grande per essere salvata. Ciò nonostante, Pechino cerca di scongiurare un collasso disordinato e cerca soluzioni che attutiscano l’impatto di un eventuale default. Nello scenario peggiore sarebbero coinvolti tra l’altro i soggetti che hanno acquistato gli immobili, gli investitori di altri settori in cui è posizionata Evergrande e tutto l’indotto in qualche modo legato alle attività del gruppo.
Anamnesi di un disastro
Il disastro di Evergrande è iniziato nel 2020, quando le autorità cinesi hanno avviato un giro di vite sul settore immobiliare a causa delle preoccupazioni per gli elevati livelli di debito. Il gruppo si è t
© Borsa e Finanza