Euro digitale: cos’è, come funziona e quando arriverà

Di Redazione FinanzaNews24 4 minuti di lettura
Wall Street

(Money.it) L’Europa è sempre più vicina all’euro digitale, ma cos’è e come funziona?

La Commissione europea ha recentemente emesso due proposte legislative: la prima per salvaguardare la continuità della circolazione del contante; e la seconda per istituire un quadro giuridico per l’euro digitale.

Nella seconda, in particolare, è affermato che la Bce sta valutando la possibilità di integrare al contante l’euro digitale, con l’obiettivo di offrire una nuova soluzione di pagamento. Quest’ultimo sarebbe utilizzabile anche con i mezzi di pagamento privati, come per esempio le carte, e permetterebbe di pagare sia con, sia senza la connessione internet.

L’euro digitale, che sarebbe distribuito dalle banche e da altri prestatori di servizi autorizzati, dovrebbe poi essere accettato dalla maggior parte degli esercenti, ad eccezione di quelli più piccoli, che sarebbero esonerati dal momento che essi andrebbero in contro a costi operativi troppo alti.

Ora che la proposta legislativa per il quadro giuridico è stata emanata dalla Commissione, sarà necessario attendere per capire se questa verrà adottata anche dal Parlamento e dal Consiglio europeo. A quel punto la palla passerà nuovamente alla Bce, che dovrà decidere se e quando emettere l’euro digitale.

Il piano per la realizzazione dell’euro digitale ha iniziato a prendere ufficialmente forma a luglio 2021, quando il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha dato il via alla fase istruttoria del progetto dell’euro digitale che tra qualche anno potrebbe diventare realtà.

È quindi arrivato il momento di chiedersi cos’è l’euro digitale, come funziona, quando arriverà, a cosa servirà e come potremo spendere i nostri euro digitali. Qui le cose utili da sapere.

Cos’è l’euro digitale

L’euro digitale sarebbe la CBDC (Valuta Digitale della Banca Centrale) dell’Eurozona. Simili e ispirate alle criptovalute, ma da non confondere con queste, le CBDC sono la versione digitale della monete fiat.

In sostanza l’euro digitale sarebbe l’equivalente elettronico delle banconote e delle monete di euro. Una moneta virtuale parallela al contante, con corso legale e garantito dalla Banca centrale europea, usata per i pagamenti nei 20 Paesi del blocco e accessibile a imprese e cittadini per pagare in modo più veloce, sicuro e innovativo.

Come funzionerà l’euro digitale

L’euro digitale funzionerebbe come le valute virtuali, quindi potrebbe essere emesso e trasferito utilizzando la blockchain (ma non necessariamente) e conservato nei portafogli digitali (wallet).

A differenza delle classiche criptovalute, però, sarebbe implementato e controllato centralmente, tramite database gestito da banca centrale, dal governo o società terze approvate, anche se distribuito su registro pubblico a blocchi.

Ma come si aprono conti in euro digitale? La Bce ha detto che lascerà questo compito alle banche e ad alcune fintech regolamentate, che offriranno quindi portafogli digitali in euro ai clienti per conto della Bce.

Molto probabilmente potremo spendere l’euro digitale solo per piccoli pagamenti (qualche centinaio di euro), usando dispositivi collegati tramite Bluetooth o NFC. Anche quando verrà lanciato, l’euro digitale non sostituirà il denaro contante, ma lo integrerà. Sarà, insomma, un’alternativa, uno strumento complementare al circolante cash.

A cosa servirà l’euro digitale?

La Banca centrale europea non vuole lasciare i pagamenti digitali al settore privato, in particolare se l’uso del contante andrà via via diminuendo.

“Il nostro lavoro mira a garantire che nell’era digitale cittadini e imprese continuino ad avere accesso alla forma di moneta più sicura, la moneta della banca centrale”, ha detto il presidente della Bce Christine Lagarde.

L’obiettivo dell’euro digitale, quindi, è quello di soddisfare le esigenze degli europei, contribuendo allo stesso tempo a p


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