(Money.it) Dopo la procedura straordinaria messa in atto durante la pandemia, quest’anno l’esame degli avvocati sarebbe dovuto tornare alla procedura standard: 3 prove scritte e, in caso di superamento, l’orale. Il ministero, tuttavia, potrebbe riformare nuovamente l’esame di avvocatura, introducendo delle modifiche già per l’anno in corso. L’esame avvocato 2023 dovrebbe infatti essere toccato dalla riforma in preparazione, come dichiarato dal viceministro della giustizia, Francesco Paolo Sisto, al quotidiano Il Dubbio.
Esame avvocato 2023: come sarà?
Il ministero della Giustizia ha richiesto alle Corti d’appello di preparare i locali idonei allo svolgimento delle prove d’avvocatura, tenendo conto della media di candidati affluita nei precedenti anni e predisponendo i provvedimenti amministrativi necessari per le sessioni d’esame. In particolare, il ministero ha individuato il periodo delle prove nell’intervallo compreso fra l’11 e il 15 dicembre 2023. La nota, poi, specifica che essendo terminati gli effetti del decreto legge 31/2021, prorogati fino al 2022, si ritornerà alle disposizioni previgenti. Vale a dire niente più doppio orale, nonostante la formazione dei praticanti non abbia potuto essere aggiornata per tempo. Così sono piovute le critiche.
Il presidente del Consiglio nazionale forense (Cnf), Francesco Greco, ha indirizzato una lettera al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e al viceministro con delega alle professioni, Francesco Paolo Sisto,
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