(Money.it) L’eredità è composta da tutto il patrimonio del defunto, quindi oltre ai debiti anche tutti i crediti che lo compongono. Fra questi, ci sono ovviamente anche i beni mobili come il conto corrente, che peraltro contiene spesso una porzione importante dell’eredità. Il contenuto del conto corrente, insieme ad eventuali titoli, spetta agli eredi in proporzione della quota ereditaria. Il meccanismo è semplice, tuttavia gli istituti di credito sono tenuti a rispettare una prassi precisa per garantire che la successione avvenga in modo corretto. Vediamo quindi cosa devono fare gli eredi per l’eredità del conto corrente.
Le regole per la corretta successione del conto corrente
Se il defunto aveva un conto corrente, sia come unico titolare che cointestato, il primo passo da compiere è informare l’istituto di credito del decesso. Effettuare la comunicazione il prima possibile è fondamentale per tutelare la corretta successione ereditaria e renderla anche più svelta. Una volta appurato il decesso del correntista, infatti, la banca blocca immediatamente l’operatività del conto corrente in attesa della verifica degli eredi.
In questo modo, nessun chiamato all’eredità può eseguire operazioni nascoste agli altri e la divisione segue esattamente la successione ereditaria prescritta dalla legge o dal testamento del defunto. Per comunicare il decesso alla banca è sufficiente consegnare il certificato di morte del correntista, oltre a restituire tutti i prodotti correlati. Gli eredi dovranno quindi riconsegnare all’istituto di credito:
- Libretti di assegni;
- carte di credito;
- carte di debito.
Gli eredi devono poi notificare alla banca la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, la quale è necessaria ad accertare chi sono gli eredi e in quale misura e può essere richiesta sempli
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