(QuiFinanza.it) Per poter entrare in possesso di un’eredità è necessario accettarla. L’accettazione è, a tutti gli effetti, un atto necessario attraverso il quale il soggetto chiamato all’eredità – in base alla legge o a seguito all’apertura di un testamento – si dichiara disponibile ad accettare la qualifica e la qualità di erede.
Nel momento in cui un soggetto accetta una qualsivoglia eredità, l’accettazione retroagisce al momento in cui la successione viene aperta. Parte, in altre parole, dalla morte del de cuius. Una volta acquisita la qualifica di erede a seguito dell’accettazione, non è più possibile tornare sui propri passi e rinunciarvi. La legge non permette di cedere a terzi il diritto di accettazione, anche se è possibile trasmetterlo in eredità (è il caso, ad esempio del nipote che eredita dal nonno, perché il padre è deceduto).
La prescrizione del diritto di accettare un’eredità arriva nell’arco di dieci anni dal momento in cui è stata aperta la successione.
Eredità, l’apertura della successione
Nel momento in cui una persona muore, si apre in automatico la successione ereditaria. Questo fatto comporta la necessità di individuare i soggetti che andranno a subentrare nel patrimonio del de cuius. A prevedere esplicitamente la suddetta situazione è l’articolo 456 del Codice Civile, secondo cui:
La successione si apre al momento della morte, nel luogo dell’ultimo domicilio del defunto.
Determinare il momento esatto dell’apertura della successione, risulta essere di particolare importanza, perché determina quale sia il termine prescrizionale per poter accettare l’eredità. Ma soprattutto è utile a determinare quali siano i soggetti in grado di succedere nell’eredità e stabilire quale sia il valore dei beni ai fini della determinazione di eventuali quote legittime.
A determinare a chi spetta l’eredità è un testamento, o in mancanza di questo, la legge. La chiamata alla successione legittima risulta essere residuale rispetto a quella testamentaria: la prima si viene a costituire nel caso in cui il testamento non sia stato redatto o quando questo è presente, ma contiene delle norme invalide o inefficaci, che possono essere dichiarate tali attraverso un’impugnazione.
Come funziona l’accettazione
Attraverso l’accettazione dell’eredità, si viene a costituire un vero e proprio atto giuridico, attraverso il quale un determinato soggetto viene qualificato come erede, andando a subentrare nella titolarità dell’asse ereditario. Non è possibile effettuare un’accettazione parziale, a termine o condizionata.
L’accettazione di un’eredità è un atto irrevocabi
© QuiFinanza