(Money.it) Si sa che l’eredità comprende tutti i beni appartenenti al defunto, ma se quest’ultimo era sposato con regime di comunione dei beni una loro parte confluisce nell’eredità soltanto al 50%. Il restante 50%, invece, è del coniuge superstite, il quale ha comunque diritto alla sua quota di eredità. Una questione particolare, invece, riguarda i beni che il defunto ha acquistato in modo indipendente prima del matrimonio.
Questi beni, infatti, non rientrano nella comunione dei beni, mentre ovviamente il problema non si pone nel caso in cui i coniugi avessero scelto il regime della separazione dei beni. Vediamo quindi a chi vanno in eredità i beni acquistati dal defunto prima del matrimonio.
Beni ereditari che non rientrano nella comunione coniugale
Il regime patrimoniale dei coniugi è fondamentale quando si tratta di eredità, perché cambia completamente l’assetto del patrimonio ereditario. Per esempio, se il defunto aveva acquistato delle case durante il suo matrimonio e aveva con il coniuge il regime legale, la metà del valore di quelle case spetta al coniuge superstite.
Quest’ultimo, quindi, conserva la proprietà per il 50% delle case e ha diritto poi alla sua quota ereditaria, calcolata sul restante 50% e su altri eventuali beni personali del defunto. Al contrario, nel caso in cui i coniugi avessero scelto il regime della separazione dei beni, anche le case acquistate dal defunto durante il matrimonio sarebbero confluite nella massa ereditaria. La quota del coniuge superstite, dunque, verrebbe calcolata sull’intero patrimonio.
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