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Brutte notizie per Eprcomunicazione, società che si occupa di pubbliche relazioni con una specializzazione nel settore digitale. Il suo cliente principale, che vale il 24,27% del fatturato di gruppo (dato al 30 giugno 2023) ha deciso di non rinnovare il contratto che andrà a scadenza l’1 gennaio 2024. Tuttavia è importante sottolineare che il 9,29% di questo fatturato è costituito da onorari, mentre il resto deriva dagli acquisti di beni e servizi effettuati per conto del cliente. Di conseguenza anche i costi subiranno una diminuzione del 15,06% su base semestrale.
Nonostante la fine del contratto la controllata Justbit ha ottenuto un incarico per la digitalizzazione di alcune funzioni interne dello stesso cliente per un valore di 119.000 euro per gli ultimi quattro mesi del 2023 e il primo trimestre del 2024. Inoltre, sempre a partire dal 1° aprile 2024, Justbit riceverà un compenso annuale di 33.000 euro per la gestione e potrebbe assumere altri impegni per l’implementazione della piattaforma.
In seguito a questa comunicazione, Eprcomunicazione ha implementato un piano di riduzione dei costi del lavoro, che si tradurrà in una diminuzione di 430.000 euro su base annuale a partire dal prossimo anno.
Azioni Eprcomunicazione: discesa senza sosta dall’IPO
Quotate sul mercato Euronext Growth Milan, le azioni Eprcomunicazione sono decisamente impostate al ribasso nel breve termine, anche grazie alla performance negativa registrata nella seduta di ieri (-7,25%). Dopo un’apertura in gap down (rimasto aperto nell’intraday sul livello 2,76) le quotazioni hanno intrapreso fin da subito un andamento fortemente ribassista che le ha portate a realizzare un minimo sul livello 2,52, per poi andare a chiudere sul finale non distante a quota 2.56.
Fin dal momento della sua quotazione in Borsa, avvenuta lo scorso 14 dicembre, l’azione è sempre costantemente scesa fino al minimo storico toccato ieri. È evidente come l’interesse da parte degli operatori per questo titolo sia inesistente, anche in considerazione del fatto che i volumi sono molto ridotti e sono parecchie le sedute, anche consecutive, in cui non vi sono scambi. Se si aggiunge la notizia sopra riportata risulta chiaro come neppure le previsioni future siano rosee.
È anche vero che nessun trend dura all’infinito. E sebbene non ci siano supporti a fare da ostacolo a ulteriori ribassi, né si intravedano eventuali inversioni di tendenza, la forte discesa di ieri potrebbe innescare una pronta reazione. Per i trader più aggressivi, in un’ottica prettamente tecnica ci sono le condizioni per ipotizzare un rimbalzo, anche solo di corto respiro. Ovviamente da cavalcare con una piccola size e stop loss molto vicino.
Dal punto di vista operativo, pertanto, l’ingresso in posizioni long è consigliabile al superamento del livello 2,60 con target nell’intorno dei 2,74 euro, mentre le posizioni ribassiste potranno essere aperte solo alla violazione di quota 2,52 con obiettivo molto vicino al livello 2,40. L’impostazione algoritmica, infatti, vede i prezzi stazionare al di sotto dell’indicatore Supertrend mentre sia l’indicatore Parabolic Sar che la media mobile a 25 sono diventati ribassisti a inizio agosto. Anche l’indicatore Macd ha appena incroc
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