Eni: nuova scoperta di gas in Indonesi, cosa fare con l’azione?

Di Redazione FinanzaNews24 4 minuti di lettura

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Nuova importante scoperta di gas per Eni in Indonesia, nel pozzo Geng North-1 perforato nella licenza North Ganal, a circa 85 km di distanza dalla costa orientale del Kalimantan. Secondo le stime preliminari i volumi complessivi del giacimento sarebbero pari a circa 140 miliardi di metri cubi di gas con un contenuto di condensati fino a circa 400 milioni di barili. “I dati acquisiti permetteranno lo studio delle opzioni per uno sviluppo accelerato” si legge nel comunicato di Eni.

Per una completa valutazione della scoperta è stata eseguita con successo una prova di produzione che, sebbene limitata dalle capacità delle attrezzature di test, ha permesso di stimare una portata del pozzo pari a 80-100 milioni di piedi cubi al giorno (circa 2,2-2,7 milioni di metri cubi al giorno) e 5000 -6000 barili al giorno di condensati associati.

La campagna esplorativa in corso, assieme alle recenti acquisizioni, è in linea con la strategia di transizione per condurre progressivamente il portafoglio di Eni nel 2030 a un mix di gas e gas naturale liquefatto al 60%, incrementando il contributo di LNG equity. L’Indonesia, e in generale l’Asia sud-orientale, rivestono un ruolo importante in questa strategia. Infatti, Geng North, grazie alla sua ubicazione e alle sue dimensioni, ha il potenziale per contribuire significativamente alla creazione di un nuovo polo di produzione nella parte settentrionale del bacino del Kutei, collegabile agli impianti di liquefazione di Bontang, sulla costa del Kalimantan orientale, sfruttandone la capacità disponibile. Si stima che, in aggiunta a Geng North, nell’area di interesse siano presenti oltre 5mila miliardi di piedi cubi (Tcf) di gas in posto in scoperte non ancora sviluppate.

Un altro significativo potenziale bacino esplorativo è in fase avanzata di definizione con nuovi studi in corso. La scoperta di Geng North è, infatti, adiacente all’area dell’Indonesia Deepwater Development che include diverse scoperte non ancora sviluppate, in particolare nelle licenze Rapak e Ganal, per la quale Eni ha recentemente annunciato l’acquisizione degli interessi di Chevron, aumentando la quota di partecipazione e acquisendo il ruolo di operatore. Il gruppo ritiene che siano possibili significative sinergie in termini di opzioni di sviluppo fra le due aree.

Azioni Eni: quotazioni in rialzo alle prese con la resistenza del Supertrend

Le azioni Eni sembrano essere impostate al rialzo nel breve termine, nonostante la performance leggermente negativa registrata nella seduta di ieri (-0,17%). Dopo un’apertura in linea con la chiusura precedente, infatti, le quotazioni hanno intrapreso fin da subito un andamento fortemente rialzista che le ha portate a realizzare un massimo sul livello 15,340, per poi ritracciare vistosamente nel corso del pomeriggio fino a chiudere sul finale a quota 15,124.

Dopo il massimo toccato lo scorso 28 settembre sul livello 15,628 l’azione è caduta infilando cinque giornate consecutive al ribasso fino ad arrestare la propria discesa a quota 14,234 il 5 ottobre. Da quel momento vi è stato un veloce recupero che ha permesso di evidenziare sul grafico daily una tipica configurazione a V di stampo rialzista. Tale positività, però, si è scontrata proprio ieri con l’importante resistenza rappresentata dall’indicatore Supertrend.

Il movimento del titolo nell’intraday, infatti, ha determinato un pattern di analisi candlestick assimilabile al “Gravestone Doji”, indicante una debolezza nell’andamento dei corsi. Per le prossime sedute è attesa una fase di consolidamento, magari con qualche giornata negativa che non precluderà affatto, successivamente, il superamento della già citata resistenza, anche in considerazione del fatto ch


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