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C’è un prima e un dopo nella crisi energetica che ha coinvolto l’Europa l’anno scorso. Il prima era fatto di importazioni energetiche, spesso da paesi poco affidabili o ritenuti a torto affidabili. Il dopo è costituito da una transizione energetica obbligata verso l’energia solare, quella eolica e l’idrogeno. A illustrare questo passaggio è stato Dario Bertagna, co-head Clean Energy di Capital Dynamics, società di gestione patrimoniale globale indipendente specializzata in private asset, nel corso di un incontro con la stampa a Milano.
Non solo crisi energetica
Non è stata solo la guerra tra Russia e Ucraina e la necessità di diventare indipendenti sul fronte energetico a spostare definitivamente la bilancia verso le energie rinnovabili. Come ha sottolineato Bertagna è determinante la convenienza economica: “Oggi le energie rinnovabili, soprattutto il solare, hanno costi competitivi e la loro crescita non è più legata alle sovvenzioni statali”. Secondo il responsabile Clean Energy di Capital Dynamics, il revival della produzione di energia da fonti fossili a cui si è assistito nel corso del 2022 non deve trarre in inganno, in quanto si è trattato di una prima risposta di emergenza per coprire il fabbisogno energetico europeo una volta venuto a mancare l’apporto dei gasdotti russi.
Se dagli interventi immediati si sposta l’attenzione sul lungo periodo, lo spazio di crescita per le energie rinnovabili diventa immenso. “Basti pensare – ha proseguito Bertagna – che il programma REPowerEU porterà 210 miliardi di euro di investimenti in infrastrutture energetiche sostenibili entro il 2027, che la Commissione europea stima che siano necessari 760 gigawatt di energia solare e 510 di eolica aggiuntive entro il 2030, che è stata avviata una Hydrogen Bank per investire 3 miliardi di euro nello sviluppo dell’idrogeno. Tutto questo è fondamentale per raggiungere la sicurezza energetica nel lungo termine”.
Le energie rinnovabili rappresentano il 41% del market mix energetico europeo
Fonte: Bloomberg, New Energy Outlook 2022
L’Italia tra i mercati leader per l’energia solare
L’Italia è il quinto mercato europeo per capacità installata di energia eolica e il secondo per energia solare. Per conformazione climatica il Belpaese ha una maggiore quota di energia solare rispetto ai paesi del Nord Europa. Parte da questa constatazione Bertagna per identificare le linee future dello sviluppo della fornitura di energie alternative in Italia. “Per centrare gli obiettivi del Fit for 55, che prevede che entro il 2030 il 55% dell’energia dovrà provenire da fonti rinnovabili, l’Italia dovrà installare 70 gigawatt in più di produzione. L’investimento in queste infrastrutture rappresenta per noi un’interessante opportunità pe
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