Emanuele Orsini è il nuovo presidente di Confindustria per il quadriennio 2024-2028

Di Gianluca Perrotti 2 minuti di lettura
Confindustria

Il panorama industriale italiano si appresta a vivere una nuova era sotto la guida di Emanuele Orsini, eletto presidente di Confindustria per il periodo 2024-2028. La sua elezione segna una svolta significativa per l’associazione che rappresenta gli industriali italiani, annunciata oggi dal Consiglio generale dell’organizzazione.

Risultati della votazione

Emanuele Orsini ha ottenuto la fiducia della maggioranza con 147 voti favorevoli su 173 votanti, in un contesto di elezione che ha visto la partecipazione di quasi tutti i diritti di voto disponibili, ammontanti a 187. Nonostante le 17 schede invalidate e le 9 bianche, la sua elezione dimostra un forte consenso all’interno dell’associazione. Orsini, nato nel 1973, non è nuovo ai vertici di Confindustria, avendo già ricoperto il ruolo di vicepresidente, oltre a essere amministratore delegato di Sistem Costruzioni e Tino Prosciutti.

Prossimi passi

L’imminente consiglio generale del 18 aprile sarà il teatro in cui Orsini presenterà il suo programma e la squadra con cui intende governare l’associazione. Successivamente, il 23 maggio, si terrà l’assemblea dei delegati che confermerà ufficialmente la presidenza di Orsini e il suo team per i prossimi quattro anni. Questi appuntamenti sono fondamentali per delineare il futuro di Confindustria e delle politiche industriali del Paese.

Il contesto dell’elezione

La corsa alla presidenza di Confindustria ha visto un importante colpo di scena con il ritiro di un altro candidato di spicco, Garrone, il quale ha spiegato la sua decisione attraverso una lettera aperta. Ha citato “forti fratture e tensioni” all’interno dell’associazione, evidenziando la necessità di un candidato unico capace di garantire una solida governabilità. Garrone ha espresso il desiderio di evitare una vittoria marginale che avrebbe potuto richiedere compromessi e scambi eccessivi, giudicati da lui “intollerabili e inaccettabili”.

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