Effetto Macron: tassi alle stelle e spread oltre 150 punti

Di Stefano Trevisan 2 minuti di lettura
Europa

I rendimenti dei bond sovrani sono in continuo aumento, dopo essere schizzati di oltre 10 punti base nella sessione di lunedì 10 giugno a causa delle recenti news post elezioni europee.

I trader hanno venduto massicciamente i titoli francesi e italiani, con gli OAT francesi che hanno trascinato verso il basso anche i BTP italiani e secondo Bloomberg, i titoli italiani sono considerati tra i più rischiosi nell’area euro, a causa dell’enorme debito pubblico dell’Italia.

L’incertezza sul futuro politico della Francia, accentuata dal trionfo del partito di estrema destra Rassemblement National guidato da Jordan Bardella, ha ulteriormente aggravato la situazione. L’annuncio di Macron di elezioni anticipate per il 30 giugno e il 7 luglio ha scatenato ulteriori vendite sui mercati, mentre i rumor sulle sue possibili dimissioni, successivamente smentiti, hanno aumentato la volatilità.

L’impatto sui mercati europei

L’incertezza politica non si limita alla Francia. Anche l’Italia è sotto pressione, con lo spread BTP-Bund che ha superato i 150 punti base, in aumento rispetto ai 140 punti base del giorno precedente. Questo è il più significativo allargamento dello spread dal marzo 2023, quando i mercati furono scossi dalla crisi bancaria causata dal fallimento della SVB-Silicon Valley Bank e dalla fine del Credit Suisse.

Il differenziale di rendimento tra i bond francesi e tedeschi è aumentato di 9 punti base, raggiungendo i 65 punti base, il livello più alto dal marzo 2020, periodo critico segnato dall’esplosione della pandemia di COVID-19. Questa situazione è aggravata dal timore di un’Europa frammentata da divisioni interne e dall’ascesa di partiti sovranisti e populisti.

In aggiunta, i mercati guardano con apprensione alla Banca Centrale Europea (BCE) e alle parole della sua presidente, Christine Lagarde. In una recente intervista, Lagarde ha ribadito l’impegno della BCE a riportare l’inflazione dell’Eurozona al target del 2%, lasciando intendere che i tassi di interesse rimarranno invariati.

Condividi questo articolo
Exit mobile version