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Le crepe nell’economia USA iniziano a essere visibili. Le ha create la Federal Reserve con il martellante rialzo dei tassi di interesse iniziato a marzo 2022 e ancora non concluso. Le ha cercate sarebbe meglio dire, per fermare la scalata dei prezzi al consumo che a settembre di un anno fa avevano segnato un rialzo dell’8,2%.
Oggi l’aumento dei prezzi al consumo si è dimezzato (+3,7% ad agosto) ma rimane comunque troppo distante dall’obiettivo del 2% della Federal Reserve. Inoltre sull’inflazione potrebbero scaricarsi gli effetti del rally del prezzo del petrolio, con il WTI che proprio ieri ha toccato quota 94 dollari al barile con un rialzo di oltre il 3% in una sola giornata. Ecco perché al termine dell’ultimo meeting della Fed il presidente Jerome Powell ha usato toni più rigidi di quanto si aspettassero gli investitori e perché le previsioni dei membri del Comitato di politica monetaria della Banca centrale USA hanno previsto solo due tagli dei tassi nel 2024 contro i quattro stimati dagli analisti.
Ed ecco perché la recessione è inevitabile e arriverà proprio nel periodo natalizio secondo Mario Montagnani, senior investment strategist di Vontobel. Sarà una recessione lieve, secondo le previsioni contenute nell’outlook di Vontobel Wealth Management, che tuttavia impatterà negativamente sul mercato azionario.
Come si comporta l’S&P500 durante le recessioni?
Anche gli indici azionari hanno mostrato le prime crepe. L’S&P 500 ha perso quasi l’8% dai massimi dell’anno segnati a fine luglio a 4.607 punti. Per Montagnani è la parte iniziale della discesa legata alla recessione che i mercati finanziari stanno anticipando.
Osservando quanto accaduto nelle recessioni passate – 1953, 1960, 1969, 1980, 1981, 1990, 2001 – lo strategist di Vontobel ritiene che dai livelli attuali l’S&P 500 potrebbe proseguire la discesa fino a rompere al ribasso i 4.000 punti. Questo è ciò che risulta dall’andamento storico dell’indice durante i periodi di recessione. Il minimo dovrebbe essere raggiunto circa sei mesi dopo l’effettivo inizio della recessione. Nei 6 mesi successivi i mercati inizierebbero ad anticipare il recupero dell’economia, favoriti in questo anche dai tagli dei tassi di interesse che verrebbero effettuati dalla Banca centrale.
Se lo schema costruito sugli andamenti passati dell’indice principale di Wall Street dovesse essere rispettato, a un anno dall’inizio della recessione l’S&P500 dovrebbe essere tornato sopra i massimi. La proiezione ipotetica lo pone poco sopra area 4.700 punti.
L’andamento storico dell’S&P500 nei periodi di recessione light – Fonte: LSEG, Vontobel
La strategia per affrontare la recessione dell’economia USA
L’economia USA si prepara ad affrontare una recessione “light” secondo lo scenario centrale contenuto nell’outlook di Vontobel WM e la Fed potrebbe “già tagliare i tassi all’inizio del 2024, non appena i mercati del lavoro si indeboliranno”. In questo scenario abbandonare completamente il mercato azionario non è l’idea vincente secondo la società di gestione patrimoniale svizzera.
“Dal livello attuale dell’S&P500, che ha già incamerato una discesa di circa l’8% dagli ultimi massimi – ha spiegato Montagnani – ci aspettiamo che la discesa prosegua ma che l’ulteriore ribasso sia limitato a un ulteriore 8%. Ecco perché, dopo dodici mesi in cui il mercato azionario USA era sovrapesato nei nostri portafogli, abbiamo deciso di spostarci su una posizione più neutrale, orientandoci su società di maggiore qualità. Lo stesso vale per il mercato obbligazionario dove prediligiamo i titoli gov
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