Economia italiana: senza PNRR è recessione certa

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura

(BorsaeFinanza.it) Esportazioni e PNRR sono le due locomotive che trainano la crescita dell’economia italiana. Stentano invece i consumi. Dopo l’accelerazione seguita alla fine dei provvedimenti anti-Covid le famiglie italiane hanno incontrato sulla loro strada l’impennata dei prezzi al consumo. Il tesoretto di risparmio che era stato accumulato durante i lunghi mesi di mobilità limitata dai lockdown è stato intaccato dall’aumento dei costi dell’energia, degli alimentari e dell’abbigliamento.

Sono i risultati dell’Italian Macroeconomic Bulletin, la prima edizione dell’aggiornamento trimestrale sull’economia italiana di EY. Lo studio prende in considerazione le prospettive del Belpaese in relazione alle attese di crescita per l’Europa e globali.

I numeri dell’economia italiana

Il punto di partenza per l’economia italiana è il -0,1% del PIL registrato nell’ultimo trimestre 2022. Secondo gli analisti di EY anche nel 2023 l’Italia registrerà un trimestre di decrescita, il terzo, mentre il quarto trimestre dovrebbe segnare un andamento quasi nullo. Nel complesso del 2023 il PIL del Belpaese è stimato in crescita dello 0,5% e sarà il contributo positivo del primo semestre a tenerlo a galla. Nel 2024 il percorso di crescita sarà più stabile con un dato su base annua a +1,3%.

“La domanda estera netta, insieme agli investimenti, rappresenterà, secondo le nostre stime, il motore della crescita italiana nei prossimi anni – commenta Mario Rocco, partner di EY -. La componente degli investimenti sarà supportata principalmente da quelli pubblici e dalle risorse del PNRR, le quali a loro volta potranno anche fungere da incentivo agli investimenti privati, stimoland


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