Ecco le regole e le cifre per le pensioni di reversibilità nel 2024

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Pensione

La pensione ai familiari superstiti è una prestazione economica pagata ai familiari a carico dell’assicurato deceduto. I trattamenti possono essere di due tipi: pensione di reversibilità in caso di morte del titolare di pensione; pensione indiretta in caso di morte di un assicurato ancora non in pensione ma con i requisiti già maturati.

Sulla base della normativa in vigore e dei provvedimenti di prassi INPS, in questo articolo cerchiamo di offrire un quadro completo dei diritti previdenziali che spettano ai familiari a carico di un pensionato dopo il suo decesso, con un focus sugli aggiornamenti in relazione ai requisiti reddituali richiesti ed alla rivalutazione degli importi erogati.

Pensione di reversibilità: quando spetta

Hanno diritto alla pensione di reversibilità i familiari superstiti individuati dall‘articolo 22 della legge 903/1965 (quindi coniuge e figli minorenni, oppure inabili al lavoro e a carico del genitore deceduto). L’assegno varia di importo in base al grado di parentela e al numero dei beneficiari nonché ai redditi da questi percepiti. C’è poi l’ indennità per morte o quella una tantum , che spettano invece al coniuge del defunto che non aveva ancora maturato il diritto alla pensione.

Pensione ai superstiti: come funziona

Nel caso di decesso di un pensionato, i familiari hanno diritto alla cosiddetta pensione di reversibilità: la condizione necessaria è che il pensionato sia titolare di pensione diretta (di vecchiaia, anticipata, anzianità, inabilità e pensione di invalidità) oppure ne abbia in corso la liquidazione. I familiari di un lavoratore deceduto, invece, hanno diritto alla pensione indiretta, nel caso in cui l’assicurato avesse almeno uno dei seguenti requisiti: 15 anni di assicurazione e di contribuzione oppure 780 contributi settimanali; 5 anni di assicurazione e contribuzione oppure 260 contributi settimanali, di cui almeno tre anni oppure 156 contributi settimanali nel quinquennio precedente la data del decesso.

Soglie di reddito per la pensione di reversibilità

Il trattamento è annualmente ricalcolato in base a delle soglie di reddito massimo richieste ai beneficiari della pensione di reversibilità. La percentuale di taglio può andare dal 25% al 50%, con una regola: sono vietati i tagli all’assegno che comportino un ammontare della pensione più basso della decurtazione stessa. Le soglie di reddito sono rivalutate annualmente. Con il nuovo indice di rivalutazione per il 2024, ecco come diventano i limiti per il taglio: nessun taglio per redditi entro il limite di 23.345,79 euro; taglio del 25% per redditi tra 23.345,79 euro e 31.127,72 euro; taglio del 40% per redditi tra 31.127,72 e 38.909,65 euro; taglio del 50% per redditi superiori a 38.909,65 euro.

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