Ecco cosa prevede il Decreto Legislativo del 30 aprile sulle nuove aliquote Irpef e Ires

Di Barbara Molisano 3 minuti di lettura
Decreto

Il 30 aprile, il Consiglio dei ministri, su iniziativa del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, ha dato il via preliminare a un decreto legislativo rivoluzionario, attuando così la riforma fiscale delineata dalla legge del 9 agosto 2023, n. 111. Questo decreto mira a una revisione complessiva del regime impositivo relativo ai redditi delle persone fisiche (IRPEF) e delle società e enti (IRES).

Innovazioni per i redditi agrari e autonomi

Significative sono le novità introdotte per la determinazione del reddito agrario, che ora include attività non direttamente legate all’uso del suolo, come l’idroponica. Queste variazioni mirano a modernizzare l’approccio fiscale verso settori emergenti e sostenibili. Per quanto riguarda i redditi da lavoro autonomo, la riforma introduce il principio di onnicomprensività e conferma il criterio di cassa per la temporizzazione dei redditi e delle spese, mantenendo alcune eccezioni come ammortamenti e leasing.

Cambiamenti nei redditi d’impresa

La riforma prevede un allineamento più stretto tra i valori contabili e fiscali per le imprese, influenzando la gestione di elementi come le sopravvenienze attive e le valutazioni delle rimanenze. Si introduce anche una nuova disciplina per il riallineamento dei disallineamenti tra i valori fiscali e contabili, mirando a un’omogeneizzazione delle regole e facilitando così la gestione aziendale.

Focus sui redditi diversi e di lavoro dipendente

Per i redditi diversi, si stabilisce che il valore di acquisizione dei terreni ricevuti tramite donazione sia incrementato dell’imposta sulle donazioni e di altri costi successivi, una regolazione che intende chiarire e semplificare le transazioni immobiliari ereditarie. In ambito di lavoro dipendente, la riforma espande le componenti di reddito escluse dalla tassazione e introduce una indennità una tantum nel gennaio 2025 per alcuni lavoratori dipendenti, a fronte di specifici requisiti di reddito e familiari.

Tempistiche

Le modifiche proposte dalla riforma fiscale entreranno in vigore gradualmente, con alcune disposizioni che avranno effetto immediato e altre che vedranno una transizione più lunga fino al 31 dicembre 2024.

Questi cambiamenti rappresentano un passo significativo verso un sistema fiscale più equo e moderno, rispecchiando le esigenze di un’economia in evoluzione e di una società che cambia.

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