(Money.it) Il Reddito di cittadinanza cambierà già quest’anno con il passaggio a una nuova forma di sostegno che per il momento – ma nel governo sono in corso le dovute valutazioni – dovrebbe chiamarsi Misura d’inclusione attiva.
Abbiamo già parlato della bozza del provvedimento, la quale però – fanno sapere fonti interne alla maggioranza – è già stata superata. Quindi, nonostante ci fornisca degli elementi utili per rispondere alla domanda su come sarà il nuovo Reddito di cittadinanza, non va presa ancora come fonte ufficiale.
Quindi, per chi vuole capire quale sarà il futuro dopo il Reddito di cittadinanza, ossia se ci sarà un sostegno a cui attingere nei momenti di difficoltà economica, ci sono ancora notizie sommarie – nonostante era stato assicurato che il provvedimento sarebbe arrivato in Consiglio dei ministri entro la fine di marzo – appena sufficienti per farsi un’idea su cosa aspettarsi.
Il nodo più importante riguarda la posizione degli occupabili, ossia di coloro che pur essendo nella condizione di poter svolgere un lavoro in questi anni si sono accomodati – o almeno questo è il messaggio che viene fatto passare – sull’opportunità di godere del sostegno statale. Le prime indiscrezioni ci dicono che il governo continuerà con la distinzione già effettuata in legge di Bilancio 2023 che tuttavia più che penalizzare gli occupabili rischia di colpire – senza un’analisi qualitativa del perché si trovino nello stato di disoccupazione – perlopiù i nuclei con un solo componente.
Cerchiamo, analizzando la bozza della Misura d’inclusione attiva come pure le ultime dichiarazioni delle persone coinvolte dalla riforma – dalla ministra del Lavoro Marina Calderone alla sua vice Maria Teresa Bellucci – di far luce su come dovrebbe funzionare la nuova misura nonché quali saranno i beneficiari.
A chi spetterà il nuovo Reddito di cittadinanza
Con il passaggio alla nuova misura – indipendentemente da come si chiamerà – ci sarà una riduzione della platea dei beneficiari. Nel dettaglio, il governo sembra essere intenzionato ad abbassare l’asticella garantendo l’accesso al nuovo sostegno solamente a coloro che hanno un Isee inferiore a 7.200 euro. Tale soglia potrebbe anche essere oggetto di revisione, ma quel che è certo è che una sforbiciata ci sarà anche perché il governo conta di recuperare altre risorse dal Reddito di cittadinanza così da utilizzarle per altre misure, co
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