La misura di sostentamento introdotta dal Governo nel Decreto Rilancio viene prorogata anche per il mese di agosto.
Il Governo ha aumentato di un mese la possibilità per le famiglie svantaggiate di ricevere il Reddito di Emergenza. Questa misura, che non ha avuto il “successo” atteso, potrebbe essere richiesta anche per il mese di agosto e le candidature sono valide fino al 15 ottobre
Il contributo, destinato a sostenere tutte quelle famiglie che si trovano improvvisamente senza alcun reddito a causa dell’emergenza Covid, va da un minimo di 400 euro ad un massimo di 840 euro, a seconda della composizione familiare. Il pagamento della nuova rata mensile viene finanziato con le risorse già assegnate al Reddito di Emergenza e resta inutilizzato: nel primo bimestre, infatti, sono state accolte domande per un totale di 518mila destinatari.
Come accennato, nelle scorse settimane il Forum su Disuguaglianze e Diversità e l’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile hanno avanzato richiesta di rinnovo delle entrate di emergenza. Entrambe le associazioni sono felici di commentare la mossa del governo, riferendosi alle “elezioni statali giuste”.
Sarà necessario organizzare un’adeguata campagna pubblicitaria che raggiunga tutti i possibili beneficiari e informarli sulle modalità di candidatura e sulle scadenze da rispettare.
Come fare domanda per il Reddito di Emergenza
Rispetto alla “prima versione” del Reddito di Emergenza, introdotta dall’articolo 82 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 non dovrebbero esserci modifiche significative. Ciò significa che sia i requisiti che la procedura di richiesta rimarranno gli stessi.
Per richiedere il reddito di emergenza:
- devi risiedere in Italia;
- avere un reddito familiare nell’aprile 2020 inferiore al sussidio;
- avere beni personali inferiori a 10.000 euro (aumento di 5.000 euro per ogni familiare successivo al primo, ma non superiore a 20.000 euro);
- ISEE inferiore a 15mila euro.
La domanda può essere presentata in autonomia, fino al 15 ottobre, tramite il portale realizzato dall’INPS, oppure in collaborazione con il CAAF.