(Money.it) Sono moltissime le ragioni per cui un parente potrebbe richiedere l’ospitalità, dall’alloggio temporaneo durante un viaggio fino alle situazioni più gravi come uno sfratto. In questi casi, è difficile dire di no, soprattutto per le implicazioni legali, ma anche per la preoccupazione a livello legale. Quest’ultima, ovviamente, riferita alle situazioni in cui il familiare in questione non ha un’altra abitazione e non può provvedervi.
Eppure, sono tante le ragioni per cui si potrebbe preferire negare questa richiesta o anche semplicemente interrompere l’ospitalità concessa in un precedente momento. Vediamo quindi cosa stabilisce la legge e se è obbligatorio ospitare i parenti. Anche quando non obbligatorio, comunque, è necessario adire le vie legali per richiedere l’allontanamento dell’ospite (qualora opponesse resistenza). È comunque ammesso l’allontamento purché non preveda forza o minaccia.
È obbligatorio ospitare i parenti rimasti fuori casa o in difficoltà?
Anche nelle situazioni più complesse e problematiche, nessuno può essere costretto a ospitare in casa sua qualcun altro, nemmeno se si tratta di un parente. Ovviamente ci si riferisce all’assenza di obblighi di tipo giuridico, in quanto l’eventuale obbligo morale sta alla scelta personale di ognuno ed è in ogni caso irrilevante in un’aula di tribunale.
In altre parole, un cugino o un qualsiasi altro parente, non può citarvi in giudizio per ottenere a tutti costi di essere ospitato, proprio perché manca un vincolo legale in proposito. Più precisamente, non esiste l’obbligo assoluto di ospitare i parenti in difficoltà, ma fornirla può essere un modo per adempiere a un altro tipo di obbligo, quello alimentare.
Potrebbe sembrare un controsenso, ma il motivo è da ricercare nel fatto che l’obbligo alimentare non sancisce necessariamente l’ospitalità come adempimento, ma si tratta di uno dei diversi modi con cui il soggetto obbligato può eseguire la prestazione.
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