Dumping fiscale: cos’è e come funziona

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
Finanza ed economia

(BorsaeFinanza.it) Uno dei temi molto dibattuti in USA e in Europa da diverso tempo riguarda il dumping fiscale, soprattutto con riferimento alle grandi multinazionali che producono una buona parte dei loro profitti all’estero e che sfruttano agevolazioni in Paesi a fiscalità agevolata. Entriamo quindi nel dettaglio per scoprire in cosa consiste esattamente il dumping fiscale, da chi viene esercitato e quali possono essere i modi per risolvere la questione.

Dumping fiscale: cos’è e cosa comporta

Il dumping fiscale consiste in una pratica attuata da un Paese sotto forma di bassa tassazione con lo scopo di attirare imprese e investitori provenienti da altre nazioni. In sostanza, si tratta di una forma di concorrenza sleale nei confronti di altri Stati per agevolare il mercato domestico. Per i vari soggetti che sfruttano il dumping fiscale ciò rappresenta un vantaggio perché sono alleggeriti dal carico fiscale – da qui il termine dumping che in inglese significa scaricare. Per il Paese da cui provengono tali soggetti si tratta di un’evidente distorsione fiscale che danneggia le proprie casse. Anche sotto il profilo contributivo si hanno gli stessi effetti, dal momento che il Paese in cui ci sono i maggiori afflussi di ricchezza incassa più contributi rispetto allo Stato dove ve ne sono di meno.

Dumping fiscale: chi vince e chi perde

Chiaramente i Paesi che traggono maggiore vantaggio dal dumping fiscale sono quelli che hanno una tassazione particolarmente favorevole, ancor più se questa si unisce a una burocrazia più snella. Di questa categoria fanno parte in modo speciale l’Irlanda, il Lussemburgo e l’Olanda.

L’Irlanda nel 2022 ha realizzato entrate fiscali per 83,1 miliardi di euro, quasi sei volte i 14,1 miliardi di euro incassati nel 2021. Tali introiti deri


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