Due italiani su tre sarebbero favorevoli al vaccino anti-Covid

Di Antonia De La Vega 4 minuti di lettura

A dirlo l’indagine di Altroconsumo ma non mancano  i timori per la terza dose e sul vaccino ai più giovani

Quasi due italiani su tre sosterrebbero un vaccino Covid per adulti obbligatorio. Non mancano però le preoccupazioni sulla terza dose e sul vaccino per i più piccoli: meno della metà dei genitori con figli sotto i 12 anni è disposto a vaccinarli e il 23% afferma di no. Quanto al Green Pass, solo 10 italiani su 100 ne sono sprovvisti, e più della metà di quelli che lo affermano li fa sentire più sicuri in pubblico. Sono, in sintesi, i dati dello studio Altroconsumo su più di mille italiani tra i 18 ei 74 anni. Secondo lo studio, la stragrande maggioranza degli intervistati ha un atteggiamento positivo nei confronti della vaccinazione, ma c’è una forte polarizzazione. tra coloro che non sono vaccinati e non intendono farlo. Al 15 novembre, l’82% degli intervistati aveva completato l’intero ciclo di vaccinazioni; Tuttavia, solo il 2% ha preso la terza dose. Il 6% ha ricevuto solo la prima dose e il 12% non è stato vaccinato (11% non è stato affatto vaccinato e ha riservato meno dell’1%). Coloro che sono vaccinati hanno un livello di istruzione più elevato e una posizione economica migliore rispetto a coloro che non sono vaccinati.

Le difficoltà nell’ottenere un vaccino vengono eliminate. Tra coloro che si sono vaccinati o hanno preso appuntamento, il 23% ha dovuto affrontare almeno un problema: difficoltà pratiche, ad esempio, legate alla prenotazione, alla distanza da un centro vaccinale o all’impossibilità di saltare giorni lavorativi. I dati sulle donne in gravidanza, invece, riguardano cittadini di Belgio, Italia, Portogallo e Spagna, i quattro Paesi euro-consumatori intervistati. In una percentuale significativa dei casi, il medico ha suggerito di vaccinarsi prima della fine della gravidanza. Indicazione non supportata da evidenze scientifiche. Al contrario, il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione contro il Covid nel secondo e terzo trimestre di gravidanza e per le donne che allattano.

Sono stati indagati i motivi per cui  ole persone non erano vaccinati ed è stato evidenziato che: più di uno su due non considerava i vaccini sicuri (51%); Quasi 4 su 10 non li considerano efficaci (38%), nel qual caso conta probabilmente la poca chiarezza sullo scopo del vaccino, che è non ammalarsi, e non recarsi in ospedale con una forma grave di COVID-19; Il 22% giustifica il proprio rifiuto affermando di non essere a rischio, nel qual caso il valore sociale della vaccinazione sfugge non solo a rallentare la circolazione del virus, ma anche a prevenire il sovraccarico della salute pubblica. Servizi; Il 45% non crede nell’integrità di chi lavora per approvare i vaccini e il 45% crede che ci siano interessi politici ed economici nascosti.

Riguardo all’ultimo punto, agli intervistati è stato chiesto di esprimere la propria opinione sulle modalità di approvazione del vaccino e sul comportamento dell’Unione Europea: solo il 20% degli intervistati ritiene che il processo di approvvigionamento del vaccino sia ben controllato dall’Unione Europea, mentre il 43% ritiene che l’UE non ha avuto successo; Il 54% vorrebbe maggiore trasparenza nelle trattative; meno del 30% ritiene che l’UE sia stata utile per raggiungere un accordo migliore di quello che i singoli Stati potrebbero ottenere; oltre il 30% è convinto che l’Italia avrebbe fatto lo stesso o meglio dell’UE; Più di un quarto delle persone ritiene che l’UE abbia attribuito più importanza agli interessi delle aziende farmaceutiche che a quelli dei cittadini e un terzo non è d’accordo con questa affermazione.

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