(Money.it) Un tempo il concetto di dress code sul luogo di lavoro era maggiormente diffuso e quasi ovvio per la maggior parte delle persone, tanto che non si sono resi necessari regolamenti troppo specifici a riguardo da parte dei datori di lavoro. Ad oggi, il sentire comune è molto diverso per un insieme di ragioni storiche e culturali e l’abbigliamento sul posto di lavoro non è considerato in modo così restrittivo, perlomeno dai dipendenti.
Dall’altra parte, però, i datori di lavoro iniziano a sentire l’esigenza di fornire regole più chiare, non solo per motivi di sicurezza ma anche per questioni differenti, come la comunicazione con la clientela e l’immagine aziendale. Ma è legale il dress code al lavoro?
È legale il dress code al lavoro?
Non si può genericamente catalogare l’obbligo di un determinato dress code al lavoro come legale o meno. Serve infatti distinguere da caso a caso, in particolare tenendo conto del tipo di abbigliamento richiesto e delle motivazioni alla base, ma è anche importante differenziare tra l’obbligo vero e proprio o il semplice invito rivolto ai lavoratori.
L’obbligo di divisa al lavoro Riguardo al dress code, la divisa merita un’argomentazione specifica, dato che talvolta sono gli stessi contratti collettivi a imporne l’utilizzo per alcuni lavoratori. In genere, è perfettamente legittimo l’obbligo di indossare una divisa e dunque deve essere rispettato, naturalmente a patto che sia specificato dal contratto collettivo, dal regolamento aziendale o dal contratto del dipendente.
La divisa può essere imposta per ragioni di sicurezza, ad esempio per tutelare i lavoratori da eventuali rischi per la salute o anche semplicemente per preservare gli abiti personali dall’usura e dai danni. La divisa, però, può essere richiesta anche soltanto come simbolo di appartenenza aziendale, in modo da rendere facilmente distinguibili i dipendenti di una stessa azienda, magari anche con differenziazioni per ruoli o mansioni.
Il datore di lavoro può imporre un abbiglia
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