Il Presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo intervento alla conferenza di Parigi, ha confermato l’impegno della comunità internazionale per la pace e la stabilità di una Libia
Una Libia “pienamente sovrana, unita e democratica”: ciò è considerato una condizione essenziale per la stabilità della regione mediterranea, dell’Europa e dei Paesi del Maghreb e Sahel.
Il premier afferma: “Dopo anni di conflitto, il popolo libico deve potersi esprimere in elezioni libere. E’ un punto importante, ed è essenziale che si svolgano il 24 dicembre, siano elezioni libere, trasparenti, simultanee e credibili. E che” i risultati “siano accettati. I libici vogliono votare, 3 mln sono già registrati, ma per farle occorre una legge elettorale, da fare insieme, con l’accordo di tutti, questo è fondamentale per poterle fare. Il mio auspicio è che venga fatta non nelle prossime settimane ma nei prossimi giorni, perché è urgente”.
L’Italia ha “sempre sostenuto con forza la necessità di un ruolo importante dell’Ue” nella vicenda libica e ha richiamato l’impegno della comunità internazionale e di tutti gli attori libici per il successo della transizione istituzionale attraverso lo svolgimento delle elezioni presidenziali e parlamentari dal 24 dicembre. Draghi afferma: “È questa la volontà chiara del popolo libico, come dimostra la registrazione di circa 3 milioni di elettori”.
Occorre una cornice giuridica ed elettorale condivisa alla quale devono lavorare insieme le autorità libiche competenti nei prossimi giorni e settimane.
Draghi afferma che “il Piano d’Azione elaborato dalla Commissione militare congiunta è un importante passo avanti. Il ritiro di alcuni mercenari stranieri prima delle elezioni aiuterebbe a rafforzare la fiducia fra le parti. Dopo le elezioni in Libia sarà necessario affrontare in via prioritaria la riforma del sistema di sicurezza e il reintegro dei combattenti. L’Italia è pronta a fornire il proprio sostegno.Gli sbarchi continui sull’Italia rendono la situazione insostenibile: la Ue deve trovare una soluzione e noi dobbiamo investire di più sulla Libia per aiutare i libici a creare condizioni più umane. Dabeiba ha ragione quando dice che la Libia è anche un paese di passaggio”.