Domani alla Camera si riparte a parlare di “Eutanasia”

Di Alessio Perini 3 minuti di lettura

Un tema tanto dibattuto quello dell’Eutanasia  che, dopo la sospensione a causa del Covid-19, tornerà a far parlare di sé domani nell’aula di Montecitorio

Domani quindi si esaminerà nuovamente alla Camera “la tanto attesa legge sul fine vita”: testo che per alcune compagini politiche è ancora imperfetto e che presenta diversi nodi irrisolti.

Ecco le considerazioni degli opinion leader del mondo politico. Magi, di Più Europa. afferma:  “Io non so come e se questa legge si intreccerà con il referendum sull’eutanasia, so però che si tratta di un testo imperfetto e che presenta diversi nodi irrisolti. Se non ci fosse stato il referendum non avremmo avuto neanche questa legge che pure è imperfetta. Per tre anni, nonostante il richiamo della Corte costituzionale, non si è fatto nulla. Poi sulla spinta del referendum si è approvato anche un po’ frettolosamente un testo senza sciogliere nodi giuridici in commissione che, temo, sarà ancora più difficile sciogliere in aula. Tra gli emendamenti che ho presentato c’è quello che fa riferimento all’essere stati coinvolti nelle cure palliative. Che vuol dire? Che è un obbligo farle per accedere al suicidio assistito? E poi si chiede al medico di fare una relazione sulle condizioni cliniche, psicologiche, sociali e familiari del richiedente. Ma il medico non è un’assistente sociale, non è suo compito stabilire le condizioni sociali e familiari e questo potrebbe creare un blocco. Non c’è certezza sui tempi dei vari step della procedura e questo può creare un imbuto burocratico”.

Anche Roberto Turri, capogruppo della Lega in commissione Giustizia alla Camera, dice la sua: “Nessuno ostruzionismo, abbiamo presentato una cinquantina di emendamenti. Proveremo a far passare qualche modifica in aula anche se i numeri non ci sono favorevoli. Anche al termine dei lavori in commissione avevamo detto che pur essendo soddisfatti in parte per le modifiche apportate, le ritenevamo comunque insufficienti. Ora in aula ci riproviamo, abbiamo presentato degli emendamenti sui punti che non erano stati condivisi in commissione. Noi restiamo contrari a questa legge, proveremo a migliorarla con i nostri emendamenti, spiegheremo la nostra posizione e daremo battaglia in aula”.

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