Dogane UE, riforma ambiziosa e globale dopo oltre 50 anni dalla loro istituzione

Di Redazione FinanzaNews24 8 minuti di lettura
Fisco, tasse e tributi

(QuiFinanza.it) L’unione doganale è un esempio di integrazione europea, che consente un collegamento con il resto del mondo attraverso il commercio internazionale agevolato.

L’unione doganale significa anche che le merci possono circolare liberamente all’interno del mercato unico dell’UE, il più grande spazio integrato del mondo.

Nel 2021, il valore degli scambi commerciali dell’UE con altri paesi ammontava a 4,3 trilioni di euro, ovvero il 14% del commercio mondiale, garantendo occupazione fino a 56 milioni di persone grazie al commercio intra-UE.

Le dogane raccolgono 80 miliardi di euro l’anno in dazi doganali, accise e imposta sul valore aggiunto, che contribuiscono a finanziare i bilanci dell’UE e degli Stati membri.

Le dogane sono impegnate quotidianamente nell’applicazione di un corpo normativo sempre più ampio e trasversale, che va dagli standard ambientali a quelli sociali e digitali, plasmando il modo in cui le imprese operano all’interno e al di fuori del mercato unico.

Il loro ruolo è, quindi, fondamentale per controllare quali merci possono entrare ed uscire dall’Unione doganale dell’UE, diventando polo di riferimento strategico per la prosperità economica e la sicurezza dell’Europa.

Le sfide recenti dell’Unione Doganale UE

È forte l’impegno per l’Unione doganale dell’Unione europea nell’affrontare tutta una serie di sfide e adempiere efficacemente a tutti i suoi compiti. In particolare, le dogane hanno:

  • assistito ad un aumento degli scambi e in particolare un aumento esponenziale delle spedizioni di basso valore vendute online (e-commerce), che entrano nell’UE ogni anno;
  • dovuto dare applicazione ad un numero di norme UE sempre più crescente da applicare alle merci. In particolare, le regole che sostengono le priorità e i valori dell’UE, come la legislazione sui cambiamenti climatici, la protezione ambientale, il lavoro forzato e il controllo delle armi da fuoco;
  • sentito fortemente la necessità di dover reagire continuamente ai cambiamenti e alle priorità geopolitiche e di sostenere la gestione delle crisi e l’applicazione delle sanzioni dell’UE.

Anche i processi, i sistemi e la governance delle dogane dell’UE, oggi, risultano essere troppo complesse per consentire un fluido transito delle merci.

Gli importatori dell’UE devono avere a che fare con 27 amministrazioni doganali nazionali e con oltre 111 interfacce e sistemi informatici separati. Si tratta di un sistema costoso e non necessariamente interconnesso. Non esiste una banca dati centrale delle dogane dell’UE o una vigilanza sulla catena di approvvigionamento.

Questa situazione rende l’UE vulnerabile a ogni sorta di rischio: dalla perdita di entrate pubbliche al terrorismo, alle attività criminali e alle frodi, fino all’immissione sul mercato di prodotti pericolosi, cosi’ come vengono ad essere compromessi i valori strategici e la competitività europea a fronte di una serrata concorrenza sleale da parte di operatori non comunitari.

Nel 2022, il gruppo ad alto livello dei saggi sul futuro delle dogane ha chiesto un cambiamento strutturale urgente e ha formulato una serie di raccomandazioni su come rendere l’unione doganale più agile e più coerente.

Infine, una relazione della Corte dei Conti europea, del 2021, chiedeva un’applicazione più uniforme dei controlli doganali e una capacità completa di analisi e coordinamento a livello comunitario.

Il nuovo pacchetto di riforme doganali dell’UE si basa su questo lavoro preparatorio ed è inoltre sostenuto da un’ampia valutazione d’impatto della Commissione, nonché da una consultazione pubblica che ha raccolto le opinioni di tutte le parti interessate.

Cosa propone la Commissione

È necessario, innanzitutto, che l’attenzione delle dogane passi dalla conformità dei singoli invii, a un’attenzione ai problemi e ai rischi dell’intera catena di approvvigionamento, sulla base delle informazioni a disposizione.

Le dogane possono applicare le norme solo quando sanno in anticipo quali merci arrivano e possono decidere se sono necessari interventi e controlli. Sarebbe auspicabile che le procedure relative al monitoraggio e trattamento dei flussi commerciali fossero semplici, accessibili e completamente automatizzate. Le amministrazioni doganali potrebbero, quindi, concentrare le proprie risorse sulla gestione di rischi più mirati.

Questa riforma doganale si pone l’intento di rafforzare, pertanto, la capacità delle dogane di controllare le catene di approvvigionamento e di intervenire, ove necessario; di ridurre le formalità amministrative e la burocrazia superflua, rafforzando, allo stesso tempo, la capacità delle dogane di controllare e fermare le merci che entrano nell’UE quando necessario.

La riforma dell’Unione doganale si fonda su tre pilastri:

  • una nuova partnership tra dogane e imprese basata sulla trasparenza e la responsabilità, supportata da un’intelligenza artificiale che va ad elaborare dati, semplificando, se non eliminando del tutto la necessità di dichiarazioni doganali;
  • un modello aggiornato di sorveglianza e valutazione del rischio, gestito da una nuova Autorità dell’UE, che aiuti gli Stati membri a concentrare i loro sforzi di controllo laddove è veramente necessario e a far rispettare con puntualità le norme dell’UE;
  • un quadro più moderno per il commercio elettronico, che riduce gli enormi livelli di frode nel settore, introducendo una maggiore trasparenza e tranquillità per i consumatori.

Siamo di fronte, quindi, ad una visione nuova, di respiro mondiale, basata sui dati, che semplificherà notevolmente le procedure doganali per le imprese e per gli operatori commerciali più affidabili.

Adottando la trasformazione digitale, la riforma ridurrà le procedure doganali onerose, sostituendo le dichiarazioni tradizionali con un approccio più intelligente.

Allo stesso tempo, le autorità doganali disporranno degli strumenti e delle risorse di cui hanno bisogno per valutare adeguatamente e bloccare le importazioni che comportano rischi reali per l’UE, i suoi cittadini e la sua economia.

La riforma vuole rispondere:

  • alle attuali pressioni cui sono soggette le dogane dell’UE, tra cui un enorme incremento dei volumi commerciali, in particolare, derivanti dal commercio elettronico
  • il rapido aumento delle norme dell’UE, che devono essere verificate alle frontiere
  • l’evoluzione delle realtà e delle crisi geopolitiche.

Renderà il quadro doganale adatto a un’era più verde e digitale e contribuirà a un mercato unico più sicuro e competitivo.

La riforma semplifica e razionalizza gli obblighi di dichiarazione doganale per gli operatori, riducendo i tempi necessari per completare i processi di importazione, grazie a un’unica interfaccia europea e facilitando il riutilizzo dei dati.

La riforma risulta in linea con la promessa della presidente Ursula von der Leyen di far avanzare le dogane dell’UE al livello successivo e si basa in particolare sulle raccomandazioni formulate nel 2022 dal gruppo di saggi sul futuro delle dogane.

Partenariato nuovo e innovativo tra Dogane e Imprese

Questa riforma mira a realizzare un’unione doganale più semplice, più intelligente e più sicura. Essa istituirà un quadro di cooperazione più efficiente ed efficace in termini di costi, basato sulla gestione dei rischi dell’UE e su un nuovo partenariato tra le autorità doganali dell’UE e tra le dogane e le imprese.

Nell’ambito dell’Unione doganale dell’UE riformata, gli operatori saranno in grado di fornire le informazioni alle Dogane sulle loro importazioni ed


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