Per i lavoratori con disabilità, inclusi i docenti e il personale ATA, la Legge 104 garantisce diritti fondamentali come la scelta prioritaria della sede lavorativa. L’articolo 21 della legge prevede che coloro che hanno un grado di invalidità superiore ai due terzi o con minorazioni specifiche, abbiano il diritto di scegliere prioritariamente tra le sedi disponibili in caso di assegnazione o trasferimento. Questo diritto è confermato annualmente dai Contratti Collettivi Nazionali Integrativi (CCNI) sulla mobilità, come specificato nel comma 79 del CCNI mobilità 2022/2025.
Permessi retribuiti e congedi straordinari
Un altro importante beneficio della Legge 104 riguarda i permessi retribuiti per l’assistenza ai familiari con disabilità. L’articolo 33 della legge prevede per docenti e personale ATA tre giorni di permesso mensile retribuito, oltre alla possibilità di scegliere la sede di lavoro più vicina al domicilio della persona da assistere e l’esclusione da trasferimenti d’ufficio senza consenso. Inoltre, il personale scolastico può richiedere un congedo straordinario retribuito fino a due anni.
Procedura per ottenere i permessi
Per usufruire delle agevolazioni previste, il personale scolastico deve seguire una precisa procedura. Innanzitutto, è necessaria la certificazione della disabilità rilasciata dalla commissione medica dell’ASL. Successivamente, la domanda deve essere presentata all’INPS, corredata dalla documentazione medica. Una volta ottenuta l’autorizzazione dall’INPS, il lavoratore deve comunicare formalmente la richiesta di permessi al proprio datore di lavoro, rispettando le modalità previste dal contratto collettivo nazionale.
All’inizio dell’anno scolastico, i dirigenti scolastici richiedono al personale docente e ATA una pianificazione mensile indicativa per la fruizione dei permessi. Questa pianificazione, pur modificabile in caso di urgenza, permette di organizzare anticipatamente le giornate di permesso.
Altre agevolazioni e tutele
Oltre ai permessi retribuiti, la Legge 104 offre ulteriori agevolazioni fiscali, esenzioni dal ticket sanitario e il diritto al sussidio APe Sociale per i caregiver in procinto di andare in pensione. Tali benefici mirano a garantire un supporto completo sia ai lavoratori disabili che a quelli che assistono familiari con disabilità, facilitando l’equilibrio tra vita lavorativa e impegni di cura.