Attività commerciali e negozi aperti e chiusi: il Governo fa chiarezza
Quello che doveva essere il Decreto aprile, slittato poi fino a divenire Decreto maggio per le difficoltà di trovare la quadra nella maggioranza di governo, è in procinto di essere finalmente licenziato dal governo col nome di Decreto Rilancio. Il ministro dell’Economia Gualtieri ne ha anticipato alcuni punti salienti, come lo stop all’Irap a giugno e l’intervento di ristoro a fondo perduto per le piccole aziende.
Fondo perduto
La misura fondamentale per Professionisti e PMI è rappresentata infatti dai contributi a fondo perduto per chi fattura fino a 5 milioni di euro l’anno, con bonifico diretto da parte dell’Agenzia delle Entrate, fino ad un importo massimo stimato circa 60mila euro.
“Ci saranno dei ristori a fondo perduto per tutte le imprese fino a 5 mln di fatturato: si arriverà fino a 62 mln possibili”, ha dichiarato il ministro domenica sera in tv illustrando i contenuti del dl Rilancio a ‘Che tempo che fa’. Ci sarà un mix di sconti fiscali e intervento di un apposito Fondo di Invitalia per sostenere gli aumenti di capitale delle imprese di media struttura, mentre per le più grandi, sopra i 50 milioni di fatturato, scenderà in campo Cdp. I beneficiari non saranno solo le imprese, ma anche autonomi e Partite IVA.
Tre fasce
Il meccanismo si applicherà guardando alle differenze tra il mese di aprile 2019 (di piena attività) e aprile 2020 (di totale lockdown) e il sostegno arriverà a chi ha avuto perdite per almeno 2/3 rispetto ad aprile 2019.
L’importo della sovvenzione è parametrato al calo annuo di fatturato e si articola in tre scaglioni:
- 25% della differenza se fattura fino a 100mila euro,
- 20% fra 100 e 400mila euro,
- 15% fino a 5 milioni di euro.
Esempio: impresa con fatturato 2019 di 1 milione di euro (ricade nella terza fascia fra quelle sopra esposte). Differenza fra ricavi aprile 2020 e aprile 2019 pari a 50mila euro: riceverà un contributo a fondo perduto di 7mila 500 euro.
Per le imprese che fatturano più di 5 milioni di euro, si prevedono strumenti a sostegno della ricapitalizzazione, attraverso benefici fiscali e non solo: si parla di ingresso nel capitale, o comunque di sostegno nell’emissione di strumenti finanziari.
Al momento si tratta di anticipazioni, in base alle bozze che girano in questi giorni. Il dibattito all’interno della maggioranza è comunque molto acceso, e fino a quando non ci sarà il testo del decreto approvato dal consiglio di ministri non si possono avere certezze.
Anche gli enti locali sosterranno le imprese
Sempre grazie alle nuove regole europee anche Regioni, Province, enti locali e Camere di commercio potranno dare sostegno al tessuto produttivo con aiuti sotto forma di sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili o agevolazioni fiscali.
Gli enti locali potranno concedere aiuti fino a 800mila euro per singola impresa (120mila per quelle della pesca e 100mila per le aziende agricole), garanzie o tassi di interesse agevolati sui prestiti, per ricerca e sviluppo in materia di Covid e per investimenti in infrastrutture di prova e upscaling necessarie per sviluppare, provare e ampliare di scala, fino alla prima applicazione industriale prima della produzione in serie, prodotti connessi all’emergenza.
Affitti e bollette
Previsto un credito d’imposta sull’affitto di aprile, maggio e giugno per tutte le imprese, calibrato in base al fatturato. E sconti sulle bollette (sempre per lo stesso trimestre), che azzerino i costi fissi, per evitare soprattutto di far pagare l’energia a imprese che hanno chiuso l’attività. Nuovo credito d’imposta sui gli interventi effettuati per la sicurezza sul lavoro (adeguamento in base ai protocolli anti-COVID).
Articolo originale di Quifinanza.it.