Direttiva Omnibus in Italia: cosa cambia per i consumatori

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Fisco, tasse e tributi

(QuiFinanza.it) Il 2 aprile 2023 rappresenta una data importante per i consumatori italiani. È entrato in vigore il Decreto Legislativo di recepimento della cosiddetta Direttiva Omnibus. Le nuove norme che sono state introdotte sono andate ad integrare direttamente il Codice del Consumo, portando una serie di novità particolarmente interessanti per i consumatori finali.

La Direttiva Omnibus, infatti, ha il merito di aver introdotto nel nostro paese, in maniera precisa e puntuale, una serie di leggi attraverso le quali vengono normate le regole che impongono agli esercizi fisici ed online come indicare il prezzo dei prodotti in caso di campagne promozionali. In altre parole, la Direttiva Omnibus, ha il merito di tutelare i consumatori da ipotetiche truffe commesse dai venditori fisici o online, nel momento in cui hanno inizio i saldi di stagione o quando vengono effettuate delle particolari promozioni.

La Direttiva Omnibus: il recepimento in Italia

In Italia le maggiori tutele nei confronti dei consumatori sono partite a seguito della pubblicazione – lo scorso 18 marzo 2023- del Decreto Legislativo n. 26 del 7 marzo 2023, che ha provveduto ad attuare la Direttiva UE n. 2019/2161, meglio conosciuta come Direttiva Omnibus.

Entrato in vigore lo scorso 2 aprile 2023, il Decreto Legislativo ha introdotto alcune norme in materia di indicazione dei prezzi nelle campagne promozionali, che vengono applicati dallo scorso 1° luglio 2023: le norme, in estrema sintesi, si iniziano ad applicare dal novantesimo giorno successivo all’entrata in vigore del Decreto Legislativo.

Ad adottare la Direttiva Omnibus è stato direttamente il Parlamento europeo: l’obiettivo di questa nuova normativa è quello di migliorare la conoscenza dei diritti dei consumatori, ma anche di rafforzare l’attuazione dei loro diritti e dei rimedi che vi sono collegati. Fino all’introduzione della nuova direttiva, in Europa mancava una certa uniformità in materia di comunicazione ai consumatori. Ma soprattutto mancava una certa uniformità in relazione alle sanzioni da infliggere ai potenziali trasgressori.

L’Italia ha provveduto a recepire le nuove norme con molto ritardo. In linea teorica, infatti, la Di


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