(QuiFinanza.it) Il Consiglio dei Ministri, lo scorso 23 febbraio 2023, ha definitivamente approvato il decreto Legislativo attraverso il quale è stata data piena attuazione alla Direttiva Ue 2019/2161, meglio conosciuta come Direttiva Omnibus. L’Italia, in questo modo, ha pienamente e completamente recepito le norme europee attraverso le quali vengono rafforzate le tutele dei consumatori che effettuano degli acquisti online, attraverso degli eCommerce.
A seguito del recepimento della Direttiva Omnibus, l’Italia è riuscita a chiudere definitivamente anche con la procedura d’infrazione che era stata aperta nei suoi confronti.
Il decreto legislativo che ha dato attuazione alla Direttiva Omnibus ha apportato delle modifiche al Codice del Consumo, andando ad intervenire direttamente sulle clausole vessatorie, sulle pratiche commerciali scorrette, sulla concorrenza sleale e sulle pratiche commerciali non veritiere. Soffermandosi sugli operatori dell’eCommerce, è previsto un ampliamento delle pratiche commerciali che vengono considerate scorrette o sleali. Ma cerchiamo di comprendere meglio.
ECommerce, le pratiche sleali online
Attraverso la Direttiva Omnibus è stata ampliata la gamma delle cosiddette pratiche commerciali sleali. L’ampliamento è avvenuto attraverso l’introduzione, all’interno della Direttiva 2005/29/CE di nuove norme, che vanno a regolamentare direttamente le pratiche commerciali aggressive e le pratiche commerciali ingannevoli.
Soffermandosi esplicitamente sulle pratiche commerciali ingannevoli è importante notare come queste si suddividono, a loro volta, in azioni od omissioni ingannevoli, che vengono disciplinate rispettivamente dagli articoli 6 e 7 delle Direttiva Omnibus. Questa, all’allegato I, contiene tutte le pratiche che devono essere considerate esclusivamente sleali. In questi casi non è, quindi, necessario procedere con una valutazione specifica sul loro carattere di slealtà.
Direttiva Omnibus, le nuove tipologie di azione ingannevole
In cosa consiste la nuova tipologia di azione ingannevole introdotta attraverso la Direttiva Omnibus? Il nuovo caso specifico si riferisce ad una particolare attività di marketing che consiste nel promuovere un determinato bene all’interno di uno Stato membro dell’Unione europea, spacciandolo come identico ad un bene commercializzato all’interno degli altri Stati
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