(QuiFinanza.it) La Direttiva case green ha ottenuto il via libera dal Parlamento europeo lo scorso 14 marzo 2023. Il testo del documento è stato al centro delle discussioni a Bruxelles lo scorso 6 giugno 2023, adesso la Direttiva case green sarà oggetto di un vero e proprio negoziato tra il Consiglio europeo e l’esecutivo europeo e successivamente tornerà in Plenaria.
Attraverso questa nuova normativa, l’Unione europea ha intenzione di raggiungere uno scopo ben preciso: andare a ridurre le emissioni di gas ad effetto serra e il consumo finale di energia all’interno del comparto immobiliare. L’Ue ha predisposto anche una serie di deroghe, che riguardano almeno 4 milioni di edifici, ossia il 30% di quelli complessivamente interessati. I singoli Stati membri, inoltre, avranno la possibilità di prendere in considerazione ed aggiungere ulteriori deroghe al recepimento della direttiva europea.
Ma cosa prevede, in estrema sintesi, la Direttiva case green? Il testo approvato prevede che gli edifici residenziali debbano raggiungere la classe di prestazione energetica E entro il 2030 e D entro il 2033. All’interno della classe energetica G dovranno rimanere gli immobili con le prestazioni energetiche peggiori di ogni Stato. All’interno di questa classe energetica, però, dovranno rientrarvi non più del 15% degli edifici presenti in ogni nazione.
Gli interventi di miglioramento energetico dovrebbero essere apportati nel momento in cui l’immobile viene venduto o al momento della ristrutturazione: mediamente, per ogni abitazione, potrebbero essere richiesti almeno 60.000 euro per effettuare gli adeguamenti.
Direttiva case green: cosa prevede
Attraverso la Direttiva case green l’Unione europea ha voluto introdurre la ristrutturazione obbligatoria degli immobili per contenere le emissioni inquinanti, in modo da garantire un miglior efficientamento energetico. L’obiettivo è quello di avere, entro il 2030, tutti gli immobili residenziali e non con classe energetica E.
Stando a quanto è attualmente previsto, Dovranno essere ristrutturati gli immobili con una classe energetica inferiore a ad E. L’Unione europea, con questa operazione, ha intenzione di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2 nei 27 paesi membri. Ricordiamo, infatti, che la Direttiva case green rientra a pieno titolo nel pacchetto FT 55, attraverso il quale l’Ue ha intenzione di perseguire gli obiettivi di riduzione della CO2 delle emissioni inquinanti entro il 2030 e cent
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