Dichiarazione IVA, tempo scaduto: cosa succede se non la si è inviata

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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(QuiFinanza.it) Il tempo è scaduto da qualche giorno. Entro il 2 maggio i titolari di partita IVA dovevano inviare la dichiarazione annuale al Fisco. Come ogni anno, sono molti i contribuenti che hanno mancato l’appuntamento. Ma niente panico, c’è ancora modo e tempo per rimediare. Ecco come.

Qui invece parliamo di modello 730 precompilato e scadenze: le novità fiscali di maggio.

Chi deve presentare la Dichiarazione IVA e cosa succede a chi non l’ha fatto

Chi non rispettato la scadenza, può regolarizzare la propria posizione evitando di incorrere nelle sanzioni previste per omessa trasmissione. La data limite sarebbe dovuta cadere il 30 aprile, che però era una domenica; da qui la decisione di slittare al 2 maggio, essendo anche il Primo un festivo. Sono tenuti a presentare la Dichiarazione all’Agenzia delle Entrate tutti i titolari di partita IVA che esercitano attività d’impresa, artistica o professionale, salvo esoneri ed esenzioni.

Per fortuna è possibile presentare una dichiarazione tardiva dopo il termine del 2 maggio, a patto che venga inoltrata entro 90 giorni dalla scadenza iniziale, quindi entro il 31 luglio 2023. Per il ritardo è però prevista una sanzione di 25 euro, come stabilito dall’articolo 2 comma 7 del DPR 322 del 1998: si tratta di un decimo della multa minima di 250 euro, che rappresenta la riduzio


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