Dichiarare i redditi dei terreni: i concetti chiave

Di Barbara Molisano 3 minuti di lettura
Agricoltura

Esistono due tipologie principali di reddito da considerare quando si ha a che fare con la dichiarazione dei redditi dei terreni: il reddito dominicale e il reddito agrario. Il proprietario del terreno o il titolare di altro diritto reale è obbligato a dichiarare entrambi i tipi di reddito, mentre nel caso di usufrutto, l’usufruttuario è il soggetto che deve fare la dichiarazione, non il nudo proprietario.

Se l’attività agricola è svolta da un affittuario o in regime di conduzione associata, il reddito dominicale spetta al proprietario, mentre il reddito agrario deve essere dichiarato da chi effettivamente esercita l’attività agricola.

Il quadro RA e le sue eccezioni

Il Quadro RA deve essere compilato dal titolare dell’impresa agricola, sia essa familiare o coniugale, purché non gestita in forma societaria. Esistono però delle eccezioni: i partecipanti all’impresa familiare agricola, il coniuge dell’azienda coniugale e i soci di società semplici, in nome collettivo o in accomandita semplice devono invece utilizzare il Quadro RH.

Non tutti i terreni devono essere dichiarati nel Quadro RA. Sono esclusi i terreni che non producono reddito dominicale o agrario, come quelli utilizzati come pertinenze di fabbricati urbani, beni strumentali nell’esercizio di attività commerciali, terreni di interesse pubblico non remunerativi e quelli situati all’estero.

Agevolazioni e rivalutazioni

Per l’anno 2023, i redditi dominicali e agrari non concorrono a formare la base imponibile dell’IRPEF e delle addizionali per i coltivatori diretti (CD) e gli imprenditori agricoli professionali (IAP) iscritti alla previdenza agricola. Questa condizione va segnalata barrando l’apposita casella nel Quadro RA del modello di dichiarazione dei redditi.

Il reddito dominicale va rivalutato dell’80%, quello agrario del 70%, con un ulteriore incremento del 30% dell’importo finale, tranne per CD e IAP esonerati dal computo IRPEF. Se i terreni sono affittati a giovani sotto i 40 anni con qualifica di CD o IAP, la rivalutazione non si applica, a condizione che il contratto di affitto duri almeno cinque anni.

La produzione di energia da fonti rinnovabili come biomasse e fotovoltaico entro certi limiti è considerata attività connessa e quindi produttiva di reddito agrario. Questo tipo di attività va indicato nel Quadro A o RA, mentre per produzioni superiori ai limiti previsti si utilizza il modello REDDITI Persone fisiche, specificando nel Quadro RD o RF/RG.

L’IMU e le esenzioni specifiche

L’IMU sostituisce l’IRPEF per il reddito dominicale, ma non per il reddito agrario. Alcuni terreni sono esenti dall’IMU, come quelli in aree montane, isole minori, o con destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva. Anche i terreni posseduti da CD o IAP iscritti alla previdenza agricola, pure se pensionati o qualificati edificabili, sono esenti.

Altri casi di esenzione includono terreni posseduti da comproprietari, società agricole e terreni coinvolti in contratti di rete o compartecipazione agraria.

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